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Non credo di sbagliare dicendo che il desiderio di ciascuno è quello di sentirsi vitali, in forma, come si usa comunemente dire “pieni di energie”. Cominciare la giornata con una giusta dose di vitalità ci permette di affrontare il lavoro, gli incontri e le eventuali difficoltà con una predisposizione d’animo propositiva, che favorisce l’assolvimento di tutto quello che ci si presenta. Per cominciare la giornata con il piede giusto non esistono formule magiche o trucchi, ma buone prassi che sarebbe auspicabile diventassero poco a poco delle consuetudini:

  • sana alimentazione, carburante per accendere la nostra energia. A cominciare dalla colazione, primo pasto delle giornata, che non va assolutamente trascurato, ma al quale si deve dedicare il giusto tempo
  • adottare accorgimenti che favoriscano un sonno ristoratore (non usare schermi prima di coricarsi, non lavorare fino a tardi, dedicarsi ad attività rilassanti come la lettura o l’ascolto di musica, fissare un orario per andare a dormire)
  • nella routine quotidiana inserire dei momenti piacevoli (l’ascolto della musica preferita, una passeggiata all’aria aperta in mezzo alla natura, pause ogni 90 minuti di attività per staccare la mente e ricominciare con concentrazione, incontri con amici e persone care per coltivare relazioni sociali appaganti)
  • esercizio fisico: l’ideale sarebbe svolgere 30 minuti al giorno di attività fisica, meglio se al mattino o al pomeriggio, perchè la sera si rischia di attivare l’adrenalina
    che può ostacolare il sonno notturno

Ed è proprio sull’ultimo punto che vorrei soffermare la mia attenzione. E’ oramai risaputo che praticare lo yoga stimola e attiva l’energia fisica e mentale.
Lo Yoga racchiude in se un complesso poderoso di discipline teoriche e non solo pratiche: discipline filosofiche, cosmogonia, discipline spirituali, badando bene che lo yoga non è una religione.
Ma lo yoga è anche disciplina del benessere psicofisico, un insegnamento che favorisce e conduce a ristabilire l’equilibrio e l’armonia dentro noi stessi. L’etimologia stessa della parola “yoga” che deriva dalla radice sanscrita “yui” oltre che significare giogo viene tradotta anche con la parola unire.
A mio avviso è improprio considerare lo yoga come una disciplina sportiva, anche se vi sono tecniche yogiche che lavorano su posizioni ed esercizi corporei che da un certo punto di vista hanno una valenza ginnica.
Ma le così dette asana, posizioni che permettono di lavorare sul tono muscolare, sulla flessibilità corporea, sulla circolazione e sul sistema nervoso, non operano mai disgiunte dai pranayama, ossia le diverse tecniche di respirazione, e dalla diverse tecniche di concentrazione e meditazione. E’ un lavoro sinergico di più pratiche che insieme conducono il praticante a ritrovare il proprio allineamento con se stesso e con il mondo tutto.

Oggi lo yoga si declina in innumerevoli discipline diversificate. Ne cito solo alcuni tra i più conosciuti: Kundalini, Vinyasa o Hatha Yoga, all’interno della quale si sviluppa anche lo yoga dell’energia. Sono percorsi di yoga che si distinguono per delle proprie specificità ma mirano ugualmente tutte a equilibrare lo stato della nostra mente e del nostro corpo.
Ma visto che voglio parlare di energie, di vitalità che grazie allo yoga possiamo riattivare e stimolare per sentirci bene con noi stessi, vorrei approfondire il discorso proprio sullo yoga dell’energia.
La prima definizione di Yoga dell’Energia è stata data da Roger Clerc, che scrisse appunto il libro “Yoga de l’energie”, Ed. Le Courrier du Livre.
Clerc ha strutturato una pedagogia che parte da un assunto imprescindibile, ossia che il corpo è un continuo fluire di energie vitali, delle quali dobbiamo imparare e metterci in ascolto e averne piena consapevolezza.

Lo yoga dell’energia si sviluppa attraverso tre fasi progressive.
Il primo gradino riguarda la conoscenza del proprio corpo: s’impara a percepire il fluire delle energie dentro di noi canalizzandole e portando in equilibrio le due polarità attraverso posizioni di Hatha Yoga e grazie alla respirazione. Clerc parlando delle due polarità dell’energia (positiva e negativa) spiegava infatti che anche all’interno del nostro corpo vale il medesimo principio e per questo motivo abbiamo due emisferi celebrali, due occhi, due orecchi, due braccia, due mani, due gambe, due polmoni.

Il secondo gradino ci permette di diventare consapevoli del fluire dell’energia dentro di noi: focalizzando il pensiero e concentrandosi su una parte specifica del nostro corpo andremo proprio in quel punto a solleticare e risvegliare l’energia. Sentiremo scaturire una carica vitale liberata.

Il terzo gradino riguarda l’aspetto meditativo, grazie al quale percepiamo che il nostro flusso energetico è parte di un qualcosa di più grande, è parte dell’energia universale. Dal nostro essere “io” diventiamo e sentiamo il “tutto”.

Questa è la teoria, ma poi, vi chiederete, nella vita pratica? Quali saranno i benefici che posso trarre in termini di vitalità nel mio quotidiano?
Per raggiungere uno stato di benessere continuo e costante, la pratica dello yoga dovrebbe diventare una consuetudine tanto quanto il lavarsi al mattino e il mangiare.
Come si diceva all’inizio basta dedicare pochi minuti al giorno di attività fisica e aggiungo io mentale – spirituale, purchè ci sia costanza. Poi vedrete, appena assaporerete la dimensione dello stare bene, praticare lo yoga diventerà una necessità.

Attenzione!
Dedicarsi alla pratica dello yoga non significa solo diventare abilissimi e snodati nel mantenere posizioni (asana) anche complesse. Esercitare il corpo, portarlo a divenire flessibile ed elastico comporta che lo stesso esercizio sia fatto sulle emozioni, nel nostro cuore, nel nostro sentire.
Acquisendo consapevolezza del qui ed ora, imparando ad ascoltare il nostro io più profondo cominceremo a sentire gioia, gratitudine pura verso la vita e gli altri. Ecco la vitalità che intendo. Ovviamente il sentirsi rinnovati, sani, energici, ci permetterà di affacciarci al mondo con il sorriso, con empatia verso gli altri.
La nostra capacità di guardarci e di ascoltarci diventerà il nostro modo di vedere e sentire anche il mondo che ci circonda.
Stress, rabbia, rancore e senso di sconforto non ci abbatteranno più come un tempo.

Saremo pervasi da un senso di vitalità naturale che ci farà finalmente sentire connessi con noi stessi, con gli altri e con il mondo armoniosamente.

Anna Abbate

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