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Il suono è essenzialmente una vibrazione: tutto ciò che vibra emette un suono, che non sempre è percepibile dall’orecchio umano. Ogni cosa, qualsiasi oggetto e i nostri stessi corpi, possiede una vibrazione e quindi un proprio “suono”, poiché sono costituiti da particelle infinitesimali in continua vibrazione. Per questa ragione nella musicoterapia e nelle pratiche spirituali, cresce sempre più l’interesse nella ricerca e l’utilizzo del potere della vibrazione al fine di armonizzare e riequilibrare il corpo. Le onde sonore sono in grado di stimolare la nostra pelle in modo simile al massaggio e particolari frequenze inducono la mente a rilassarsi e focalizzarsi.

I suoni di determinati strumenti si rivelano veicolo di potenti vibrazioni: il gong, le campane tibetane e, non ultima, la nostra voce.

Il gong

Il suono del Gong, è così potente da essere capace di trasportarci in una dimensione spirituale, quasi trascendentale, conferendogli un potere di elevazione spirituale e guarigione. Il gong viene, infatti, utilizzato in alcuni particolari tipi di terapie e anche nella pratica yoga.

Il Gong appare citato in relazione allo yoga per la prima volta nell’Hatha Yoga Pradipika (testo del XIV sec.). La vibrazione del Gong aiuta ad entrare in uno stato di meditazione e ha un profondo effetto sia sul corpo fisico che sulle energie del corpo sottile poiché aiuta a liberare le Nadi (i canali energetici in cui scorre il Prana, l’energia vitale) permettendo un aumento di energia che pare possa stimolare i processi di autoguarigione. Inoltre le frequenze del suono del Gong sono in grado di entrare in risonanza con la frequenza sonora di ogni singolo chakra, facendolo vibrare e permettendo di liberarlo da eventuali blocchi. Il suono del Gong agisce inoltre sul sistema parasimpatico stimolando il rilassamento profondo, il riposo, la digestione e l’immagazzinamento di energia.

Ma soprattutto si rivela uno strumento preziosissimo nei processi di guarigione: il potere curativo del Gong agisce su corpo, mente e spirito. Per questo motivo, oltre che nella pratica yoga, le virtù terapeutiche del suono del Gong sono sempre più studiate e utilizzate all’interno della musicoterapia da terapeuti e psicologi. Attraverso il Gong si hanno benefici effetti nell’alleviare dolori al collo, emicrania, mal di testa, problemi mestruali e dolori cronici. L’onda sonora di bassa frequenza del gong avvolge l’ascoltatore in un vero e proprio “massaggio sonoro” dai molteplici benefici.

La campana tibetana

Anche la campana tibetana è uno strumento musicale antichissimo, nato circa 3000 anni fa, originario della cultura pre-buddista sciamanica himalayana diffusa nell’antico Tibet.

A queste “singing bowl”, veniva attribuito il potere di guarire le persone avvicinando gli uomini alla divinità. A tale scopo esse venivano realizzate in fasi lunari specifiche e durante la forgiatura si era soliti pronunciare dei Mantra  in grado di conferire loro un determinato potere a seconda della destinazione d’uso. Custodite per secoli nei monasteri tibetani, hanno iniziato a diffondersi in Occidente a partire dagli anni ’50, in seguito all’occupazione cinese del Tibet.

Solitamente sono composte in una lega bronzea, ma le più preziose ed efficaci sono, secondo la tradizione, quelle composte da una lega che comprende i sette metalli planetari:

  • argento per la Luna;
  • ferro per Marte (e meglio se di origine meteoritica);
  • mercurio per l’omonimo pianeta;
  • stagno per Giove;
  • rame per Venere;
  • piombo per Saturno;
  • oro per il Sole.

Quelle di questa lega sono molto rare e costose. Per questo è molto più facile trovare campane costituite da leghe minori di 3 o 5 metalli ( fino ad arrivare ad un massimo di 12 metalli).

Alle campane tibetane viene attribuita la capacità di modificare la struttura cellulare alterandone la vibrazione attraverso il principio di risonanza, secondo cui le vibrazioni più potenti di un determinato corpo, hanno la capacità di cambiare quelle meno potenti di un altro corpo e fare in modo che i ritmi dei due corpi si sincronizzino. Inoltre possiedono la capacità di riprodurre la vibrazione del suono OM, considerata la vibrazione dell’universo, suono primordiale della creazione dal potere purificante.

Inoltre, come per il Gong, la diffusione delle campane tibetane in occidente ha incontrato la pratica del massaggio sonoro che si serve del suono di questi antichi strumenti per rilassare e rigenerare il corpo e la mente. Durante questa pratica le campane vengono suonate appoggiandole sul corpo in modo che il soggetto possa essere inondato dalle vibrazioni prodotte: il suono si espande con movimenti circolari, che agiscono sui blocchi energetici agevolandone lo scioglimento.

I Mantra

La parola Mantra è un termine sanscrito formato da due radici: MAN che significa pensare e TRA che invece significa “proteggere o liberare“, quindi la parola mantra significa “pensiero che libera e protegge”.

Un Mantra è la combinazione di sillabe sacre che formano un nucleo di energia spirituale e che funziona un po’ come un magnete per attrarre le energie spirituali.

È importante cantare un Mantra senza cambiare la melodia e la sua chiave, perché la vibrazione su cui si basa il suono è parte integrante del Mantra stesso. La differenza tra preghiera e mantra consiste nel fatto che, mentre la preghiera è composta da parole di supplica scelte dal devoto, il Mantra è una precisa combinazione di parole e suoni, l’incarnazione di una particolare forma di coscienza o di energia. La ripetizione di un Mantra è un mezzo per aumentare il potere di concentrazione; questa pratica purifica il subconscio grazie anche alle vibrazioni prodotte dal singolo mantra anche se non capiamo il significato delle parole.

Uno dei primi risultati nella pratica del Mantra è il controllo del respiro che porta con sé il controllo delle emozioni.

Secondo gli insegnamenti vedici, “un Mantra ha il potere di farci accedere alla coscienza cosmica e alla supercoscienza” e dona libertà, illuminazione e immortalità.

Om: il mantra per eccellenza 

La leggenda narra che l’Om sia stato il primo suono che ha seguito l’evento della creazione dell’universo concentrando in sé tutte le energie che hanno contribuito alla sua creazione ed evoluzione. Per questo l’Om viene definito anche “il suono primordiale”. L’Om rappresenta il Mantra per eccellenza chiamato anche “Bija mantra” ovvero il “suono seme” (bija=seme). Questo suono sacro si puó suddividere in 4 suoni: A U M più un suono trascendentale che consiste nel silenzio che segue i tre suoni del mantra. È un “suono silenzioso”, un momento di assoluta contemplazione.

Ogni suono rappresenta livelli diversi di coscienza e di consapevolezza:

A —> rappresenta la creazione, lo stato di veglia, la divinità creatrice Brahma.

È l’energia potenziale del canale sinistro.

U —> rappresenta la conservazione, lo stato di sogno, la divinità conservatrice Vishnu.

È l’energia del canale destro.

M —> rappresenta la dissoluzione, lo stato di sonno profondo, la divinità distruttrice Shiva.

È l’energia del canale centrale.

Il quarto stadio è quello del silenzio e dell’assoluta contemplazione dell’Atman (il Sé).

Ogni suono che ci circonda entra in noi come se fossimo delle casse di risonanza di qualche strumento e interagiscono con i nostri organi (ossa, cuore, cervello, polmoni, tessuti…), alcuni possiamo accoglierli, come i suoni della natura, delle melodie piacevoli, mentre altri dobbiamo imparare a tenerli lontano come il suono del traffico, un clacson strombazzato, urla e caos.

Impariamo a godere del potere delle vibrazioni dei suoni positivi come quelli del gong, delle campane tibetane e dei mantra per calmare la nostra mente e far vibrare le nostre anime.

Tiziana Amico e Chiara D’Orsi

Fondatrici di Chandra Yoga & Lifestyle

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