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Lo yoga è una pratica sempre verde che possiamo praticare durante tutto l’anno se lo desideriamo.

Ma… sia che che siamo praticanti abituali oppure neofiti, iniziare a praticare yoga durante la stagione della primavera è davvero un grande dono per il corpo e per la mente.

La primavera è sinonimo di rinascita e risveglio: la natura inizia a fiorire, gli animali escono dal letargo e noi insieme a loro, l’aria diventa più dolce e le giornate più lunghe e luminose. Ci si prepara ad un risveglio collettivo dei sensi e del corpo.

Lo yoga fa bene, soprattutto in primavera!

Durante la primavera il corpo ha bisogno di risvegliarsi gradualmente, disabituarsi al freddo e proiettarsi verso la stagione calda. Il cambio di stagione viene percepito non solo a livello del corpo ma anche della mente e potremmo per questo avere sbalzi d’umore e sentirci stanchi. E’ solo una fase che, se accompagnata da un ritmo graduale, può passare molto in fretta e lo yoga può aiutarci in questo risveglio.

In India si è da sempre abituati a praticare al caldo: non ci sono quasi mai periodi lunghi di grande freddo. Le persone sembrano essere molto flessibili nelle loro pratiche di yoga e questo potrebbe essere anche merito delle temperature calde.

Temperature che per noi risultano eccessivamente calde ma che ci possono aiutare moltissimo anche nel migliorare la nostra pratica fisica. E la primavera è quel momento in cui la temperatura è davvero perfetta per risvegliare il corpo!

Gli effetti della pratica yoga in primavera, sul corpo e sulla mente.

Le temperature più calde possono portare molti benefici nella pratica dello yoga e nell’attività fisica in generale.

Il solo fatto di avere delle giornate più lunghe e luminose, capeggiate da un sole caldo, stimola il buonumore e la produzione di melatonina, aiutando il nostro benessere psicofisico. Per non parlare poi dei colori meravigliosi che ci regala la natura: ogni tanto facciamoci caso!

Il caldo distende inoltre i muscoli e i tendini, permettendoci di avere una pratica più fluida e morbida ed evitare di incorrere in traumi e contratture: in poche parole potremmo riuscire ad entrare in un Asana con più facilità!

Praticando con temperature leggermente più alte e assumendo frutta e verdura che madre natura ci mette a disposizione, possiamo sudare di più e liberarci dalle tossine in eccesso accumulate durante la stagione invernale.

Un risveglio yoga graduale: da YIN a YANG

In questi momenti di transizione è importante ascoltare il risveglio del corpo e della mente, prendendosi tutto il tempo necessario. Ognuno di noi ha caratteristiche e necessità differenti, ma si consiglia sempre di partire con una pratica yoga più leggera ed aumentare con il tempo il ritmo e la dinamicità.

Possiamo partire con una pratica di riscaldamento di Yin yoga. Con questo genere di pratica andiamo a disattivare totalmente i muscoli per concentrarci sull’allungamento dei legamenti e permettere alle articolazioni di muoversi con maggiore mobilità.

Lavorare sui tessuti connettivi richiede tempo e pazienza, quindi si consiglia di tenere ogni posizione / asana dai 2 ai 5 minuti! Il tempo che serve per poter allungare bene la parte posteriore del corpo insieme alle anche (due parti che maggiormente vengono stimolate nello yin yoga). Qui alcune posizioni di yin yoga, utili prima di iniziare una pratica di yoga dinamico, che possiamo facilmente trovare in internet/youtube: la posizione Butterfly, Half Butterfly, Dragonfly, Swan, Half Frog; ricordiamoci che è possibile utilizzare supporti come cuscini e restare in ascolto della posizione per diversi minuti (ci sentiremo tirare tutto, va bene così, ma se dovessimo sentire dolore facciamo un passo indietro!).

Dopo aver lavorato sui tessuti interni con lo yin yoga, (si consigliano almeno 15-20 minuti), possiamo proseguire il nostro risveglio con una pratica più yang e dinamica andando questa volta ad attivare bene tutti i muscoli del corpo. Dalla parte più profonda alla parte più esterna e visibile (muscoli), cerchiamo di concentrarci come sempre sui movimenti e sul respiro. Potremmo iniziare con dei Saluti al Sole A, integrare i Saluti B e proseguire con alcuni asana che prevedono flessioni in avanti, torsioni del busto e chiudere con un paio di inarcamenti e una buona dose di relax in Savasana.

Un risveglio in natura, accompagnato dal respiro Ujjayi

Molti di noi lavorano ormai in smart working e con l’inverno e il clima che caratterizza il nostro Paese, hanno sicuramente trascorso molto tempo chiusi in un ambiente artificiale stracolmo di dispositivi elettronici e informazioni.

Con la primavera arriva finalmente la possibilità di poter annusare la natura e praticare yoga all’aperto, circondati da una leggera brezza calda e dal suono della natura. E’ il momento giusto per riconnettersi con se stessi immergendosi in un ambiente esterno e più naturale, sia che si tratti di un parco urbano o di una bella spiaggia bianca.

Oltre al risveglio graduale del corpo, attraverso asana specifici, un altro aspetto da considerare è quello della respirazione, che a volte ci dimentichiamo di praticare con consapevolezza!

Proviamo allora a restare in ascolto del nostro respiro. E per farlo, concentriamoci sulla tecnica di respirazione Ujjayi: il respiro vittorioso, che va a scaldare il corpo e in particolare le articolazioni e serve anche a controllare la mente e le emozioni.

Possiamo praticarlo sia in movimento durante una pratica fisica, una semplice passeggiata, oppure comodamente con le gambe incrociate in posizione statica. Inspirazione ed espirazione sono lente e profonde e si eseguono tenendo la gola in parziale contrazione provocando un leggero sibilo (o un suono cavernoso!). Quindi l’aria entra ed esce dalle narici passando attraverso la gola.

Qui un paio di consigli su come attivare il respiro Ujjayi: iniziamo a respirare a bocca aperta con la gola, formando una O con le labbra per poi chiuderle lentamente e iniziare a respirare con il naso facendo sempre passare l’aria attraverso la gola. Si ottiene così il suono e l’effetto desiderato, provare per credere!

Buon viaggio in questa primavera e in tutte quelle che verranno!

Giulia Picchiàmi, Yogaon

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