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Mi chiamo Marta, ho 34 anni e sono mamma orgogliosissima di Alice e Rebecca, due splendide gemelle di 1 anno. Pratico Yoga da 15 anni e da 3 lo insegno. Lo Yoga è la pratica che da sempre mi permette di entrare in connessione con la mia parte più profonda, di riconnettermi a me stessa, di sentirmi nella mia parte più vera, più autentica. Negli anni ho avuto la fortuna di conoscere diversi maestri e stili e da tutti ho sempre imparato qualcosa di importante che ho portato con me, accrescendo il mio percorso di ricerca spirituale. Il mio percorso yogico è iniziato con l’Hatha Yoga e negli ultimi anni, in particolare, mi sono dedicata all’approfondimento dell’Ashtanga Vinyasa Yoga.

Quando scopro di essere incinta il cuore mi scoppia di gioia! Era qualche tempo che aspettavamo questa bella notizia e scoprire di aspettare addirittura due gemelle rende me e il mio compagno ancora più grati di essere stati scelti come genitori da due anime sicuramente speciali!

Il periodo della gravidanza procede splendidamente e a parte qualche nausea nel primo trimestre, vivo questo periodo con profonda gioia e spensieratezza. Nonostante i numerosi impegni lavorativi e personali (all’epoca vivevo tra Francoforte e Milano), riesco a trovare sempre il tempo per la pratica Yoga e pratico con dedizione fino a due giorni prima del parto! In questo magico periodo lo Yoga diventa già il mezzo di connessione con le mie due cucciole che crescono dentro me: il mio respiro consapevole durante Pranayama diventa un ponte che mi unisce a loro, e a loro ho sempre dedicato (ancora prima che fossero fisicamente nella mia pancia) il canto di svariati mantra.

Durante il mio lungo travaglio (23 ore!) le asana di apertura delle anche praticate in particolare nei mesi precedenti e l’attenzione al respiro mi aiutano durante il mio eccezionale parto naturale gemellare. Inoltre, il canto dell’AUM mi sostiene durante le contrazioni più intense. L’esperienza del parto rimane comunque molto forte perché percepisco chiaramente per la prima volta il sottile confine tra vita e morte. Allo stesso tempo, scopro in me una forza inimmaginabile: è la forza dell’amore più puro, il più grande che esista, quello che solo una madre può provare per i propri figli. E proprio questo amore che permette alla vita di sbocciare.

I primi giorni passati insieme sono ricchi di emozioni: mi sembra ancora incredibile essere mamma di due piccole creature che dipendono esclusivamente da me. La mia ripresa fisica si allunga di qualche giorno ma nonostante questo riesco ad allattare e a prendere domestichezza con le bimbe. Il ritorno a casa mi spaventa un po’: riuscirò a cavarmela? Nonostante possa contare su un aiuto costante, le prime settimane sono state davvero molto difficili. Come se non bastasse, proprio una settimana dopo il parto vivo un grosso dispiacere familiare e questo rende tutto più difficile. Ma ancora una volta, è l’amore più grande e profondo che provo per Alice e Rebecca che mi sprona a non lasciarmi andare e a seguire la mia luce interiore. Durante le prime settimane non c’è tempo per la pratica Yoga – tutte le mie energie sono dedicate esclusivamente alle due neonate. A volte riesco a lavarmi il viso solo alle cinque del pomeriggio!

Finalmente dopo un mese dal parto riesco a mettermi sul tappetino, mentre i nonni cullano le due piccole. Sono emozionatissima e il solo stare in Tadasana mi sembra difficilissimo: la schiena è tutta storta, non mi sembra di avere più muscoli per sostenermi! Ma al termine di pochi e lentissimi saluti al sole mi sento come rinata!

Nei giorni successivi inizio a sentire un dolore ad entrambi i polsi: scopro di soffrire di tendinite (dovuto ai nuovi movimenti nel portare le bimbe). Purtroppo la situazione peggiora di giorno in giorno e, nonostante i frequenti trattamenti di massofisioterapia, la situazione non sembra migliorare affatto. Per me è una condanna! Non posso praticare alcuna forma di Yoga dinamico, nemmeno un semplice saluto al sole! La mia frustrazione è grandissima: nel pochissimo tempo che posso dedicare a me non posso nemmeno fare ciò che mi fa stare bene!

Col tempo però imparo una grande lezione: Yoga non vuol dire per forza essere in una qualche posizione su un tappetino. Tutt’altro. Yoga è cullare, Yoga è allattare, Yoga è cambiare un pannolino, Yoga è mantenere la calma interiore mentre una delle due (o tutte e due!) piange disperata. Riesco a fare tutto ciò con presenza mentale, assaporando il momento presente, sentendo il mio respiro? Questo è Yoga. E allora capisco che tutti gli anni di pratica degli anni passati mi sono serviti davvero. Certo, non è sempre facile praticare il vero Yoga! A volte perdo la pazienza, a volte piango, a volte non mi sento in grado di essere madre. Ma poi torno a praticare Yoga. Il vero Yoga. Torno al mio respiro, al momento presente.

I mesi passano veloci, il dolore ai polsi lentamente svanisce e le due piccole crescono splendidamente. Pian piano diventa più facile occuparsi di loro: le due piccole iniziano ad interagire con noi adulti e tra loro due, iniziano i primi pasti a tavola insieme, i primi giochi in compagnia di noi genitori… Il tempo per la mia pratica Yoga è sempre davvero molto poco e allora cerco di praticare insieme a loro, mentre giocano. Poche asana per pochi minuti tra qualche loro tenera pacca sulla schiena mentre sono nel cane a testa in giù o un abbraccio mentre sono nel cobra, oppure una tirata di capelli durante la candela…praticare insieme a loro non è affatto facile! Spesso reclamano subito attenzione piangendo ancor prima di srotolare il tappetino e allora devo subito lasciare perdere i miei buoni propositi. E così che le mie guru mi insegnano una saggia lezione di vita: sii sempre pronta a cambiare programma, non affidarti a nessuna aspettativa perché tutto cambia e tutto è impermanente!

A volte però ho la fortuna di vivere esperienze di pratica Yoga indimenticabili con loro. Ad esempio, una sera – dopo una breve pratica di asana – Rebecca mi ha raggiunto sul tappetino gattonando e si è addormentata subito tra le mie braccia mentre chiudevo la pratica con una meditazione silenziosa nella posizione del loto. In quegli attimi ho percepito profondamente i nostri respiri e le nostre anime uniti dall’infinito passato. È stata un’emozione grandissima ed indimenticabile.

La vita di mamma non è sempre facile: responsabilità e priorità cambiano, gli impegni aumentano, al centro delle nostre attenzioni vi sono i nostri figli e così spesso tendiamo a dimenticarci di noi stesse. Lo Yoga è uno strumento preziosissimo per mantenere equilibrio e forza interiore, indispensabili nella vita e nei grandi cambiamenti che questa ci presenta.

Ora pratico molto meno rispetto a prima (di avere figli) sul tappetino ma pratico molto di più nella vita! Le rare volte che riesco a praticare asana da sola (mentre le bimbe sono con il papà), anche per pochi minuti,  riesco a vivere appieno ogni singolo minuto di pratica: la mente non vaga in nessun posto lontano, mi godo ogni singolo respiro! E quando invece non è possibile essere sul tappetino, mi impegno a praticare Yoga come davvero andrebbe praticato: in ogni gesto, in ogni pensiero, in ogni parola pronunciata, in ogni momento! Questo non è affatto facile, ma ritengo sia la vera essenza della disciplina Yoga: il controllo della mente.

 

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