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Photo by Enrico Procentese

È certo. Si espande. E, se lo fai, ritorna. Ma superando le apparenze, non ha niente a che fare col destino.

«Il giorno in cui morii non fu affatto divertente. E non solo a causa della mia morte». Parte da qui la storia di Kim Lange, nel libro del 2009 di David Safier, L’orribile karma della formica. Una storia che mi torna sempre in mente quando si parla e straparla di karma. Kim è una giovane donna in carriera e, proprio la sera in cui sembra aver raggiunto l’apice del successo, un detrito spaziale la colpisce mortalmente. Insomma, la classica “tegola”, seppur proveniente dagli abissi dello spazio, il che non fa che rendere la circostanza ancor più rara. Sembrerebbe una beffa, una punizione tremenda per la povera Kim, che in un attimo perde tutto (marito, figlia, carriera) e si ritrova al livello più basso della scala delle reincarnazioni. C’è solo un modo per correre ai ripari: tentare la difficile risalita da insetto a essere umano, passando per una serie di altre – non sempre gradevolissime – forme animali. Per Kim non sarà affatto la fine, bensì l’inizio di un’avventura esistenziale in cui tenterà di riavvicinarsi alla sua famiglia.

Oggi è sulla bocca di tutti, e anche per questo si rischia di fare confusione. Ma cos’è davvero il karma? Partiamo dalle basi. Il termine sanscrito deriva dalla radice “Kr”, il cui significato è “fare”, “agire”. E tecnicamente consiste nell’insieme delle azioni compiute nel pensiero, nel corpo, nella parola e nello spirito di un essere senziente in tutte le sue vite. Non basta: in ogni vita, si determina la successiva rinascita. In parole semplici potremmo rappresentarlo come una sorta di campo di addestramento il cui progresso dipende solo da noi e in cui la coazione a ripetere non si arresta fin quando una determinata lezione non si è appresa. Si potrebbe anche definire come uno stimolo automatico a evolvere le nostre parti in ombra in nuove dimensioni di luce.

Il concetto di Karma è basato sul principio di azione-reazione, o meglio di causa-effetto, che permette di risalire al perché di ogni fenomeno fino all’origine dell’esistenza. Addirittura, in Sāṃkhya, il sistema filosofico più antico e ortodosso del pensiero indiano, Sat-kārya-vāda sta a significare che ogni effetto preesiste alla sua causa. E ancora, il karma vincola gli esseri al Samsara, cioè al ciclo della vita, morte e rinascita, e all’estinzione dei Samskara, i semi delle azioni, dei desideri non soddisfatti. Esistono tre tipi di karma: del passato, del presente e del futuro (rispettivamente SanchitaPrarabdha, Agami). Inoltre la sua dimensione è sia individuale che collettiva, di conseguenza si rifà alla legge di interconnessione di tutte le cose. Semplicemente: ciò che fai, lo fai a te stesso, tutto ciò che dai all’esterno, ritorna in qualche modo a te.

Nei Veda, la collezione di inni e testi religiosi di autore anonimo redatti in India tra il 1.500 e il 1.000 a.C., frutto della casta brahmanica di origine indoeuropea incentrata attorno alla pratica del sacrificio, il karma è una azione sacrificale rivolta dai Rishi agli dèi, una supplica alle divinità per la richiesta di risposte, beni o favori. Nelle Upanisad  (una collezione di testi religiosi e filosofici datati tra lo 0 e il 500 a.C. In India), si afferma che la sorte dell’uomo nella vita e dopo la morte è segnata dalla sua condotta, quindi sia l’azione rituale, che qualsiasi azione umana, produce conseguenze future.

In sintesi, le azioni sono cause e conseguenze di altre azioni e non esiste nulla di casuale. Ogni cosa è interconnessa in un intreccio di legami causa-effetto. Ma in realtà non c’è un karma buono o cattivo. Il karma è sempre neutro, esistono semplicemente azioni chiare, scure o senza colore. Alla domanda “il karma è modificabile?” risponderei con l’invito a cambiare punto di vista, nel senso che possiamo cambiare la nostra attitudine verso ciò che ci succede e leggere anche gli eventi apparentemente negativi o avversi come preziose opportunità di risolvere il nostro karma o comunque di bruciare i semi karmici, le cicatrici, le impronte che derivano da desideri non soddisfatti.

I principi del Karma non solo sono fondamentali nell’Induismo, nel Buddismo, nel Giainismo e in altre religioni, in uno stretto legame al concetto di reincarnazione. Da Platone a Steiner, fino a Jung, praticamente tutti i pensatori della storia se ne sono in qualche modo occupati. E in Occidente sono stati diffusi nel XIX secolo dalla Società Teosofica e sviluppati dalle più odierne filosofie New Age.

Queste sono le basi universali del karma, una bussola per l’orientamento. Poi ciascuno aggiunge la sua sfumatura, a formare un arcobaleno di gradazioni praticamente infinite. Lasciamo la parola ai grandi.

“Se è la sofferenza che temi, se è la sofferenza è ciò che detesti, non compiere mai azioni cattive, perché tutto si vede per quanto segreto.
Persino un volo nell’aria non ti può liberare dalla sofferenza dopo che l’azione cattiva è stata commessa.
Non nel cielo, né nel mezzo dell’oceano, né se ti nascondessi nelle crepe delle montagne, un angolo riusciresti a trovare in questa terra tutta, dove il karma il colpevole non raggiungerebbe.
Ma se vedi il male che altri ti fanno e se sentitamente tu disapprovi, stai attento a non fare al medesimo modo, perché le azioni delle persone con esse rimangono.
Quelli che imbrogliano negli affari, quelli che contro il Dharma agiscono, quelli che frodano, quelli che truffano, se stessi gettano in un gorgo, perché le azioni delle persone con esse rimangono.
Qualsivoglia azione possa un individuo compiere, siano esse di gioia portatrici, siano esse cattive, un’eredità per lui costituiscono, le azioni non svaniscono senza lasciar traccia.”
— Parole del Buddha, Dhammapada

“Le mie azioni sono i miei unici veri effetti. Non riesco a sfuggire alle conseguenze delle mie azioni. Le mie azioni sono il terreno su cui mi trovo.”
— Thich Nhat Hanh

“Ciò che abbiamo fatto, il risultato di ciò ci torna indietro, oggi, domani, cento anni dopo, cento vite dopo e per sempre. E così, è il nostro stesso karma. Ecco perché uccidere è peccato in ogni religione.”
— Maharishi Mahesh Yogi

“I frutti delle azioni passate portano piacere o dolore secondo le loro qualità (a seconda che siano elevanti o degradanti).”
— Patanjali, Sadhana Pada, Yoga Sutra

“Ogni volta che fai qualcosa, non sei solo tu ad esserne coinvolto, il Tutto ne è coinvolto. La tua responsabilità è immensa. Non devi chiudere solo il tuo karma personale: la tua biografia è l’intera storia del mondo.”
— Osho

“Quello che semini, raccoglierai. La legge del Karma è inesorabile, l’evasione è impossibile. L’aiuto di Dio non serve quasi più, egli ha fatto la legge e poi è come se fosse uscito di scena.”
— Mahatma Gandhi

“Non conosco risposta alla domanda se il karma che io vivo sia il risultato
di mia vite passate, o se non sia piuttosto il conseguimento dei miei
antenati, la cui eredità si assomma in me. Sono forse una combinazione
delle vite dei miei antenati, e reincarno le loro vite.”
— C. G. Jung

“Occorre sviluppare fiducia nel karma. Al momento giusto, esso ci darà ciò che ci spetta.”
— Rudolf Steiner

“Il karma, se correttamente compreso, è solo la meccanica attraverso cui si manifesta la coscienza.”
— Deepak Chopra

“Ognuno di noi tiene in mano un filo e quel filo ci conduce alla nostra stella. Ognuno di noi ha una stella in cielo e il nostro destino è imparare a seguirla. Il nostro karma è scritto nella sua scia, se molliamo il filo è tutto perduto, si formano grovigli.”
— Susanna Tamaro

“Anche gli incontri casuali sono il risultato del karma… Gli avvenimenti della vita sono legati alle nostre vite precedenti.”
— Haruki Murakami

“Una strada c’è nella vita. La cosa buffa è che te ne accorgi solo quando è finita. Ti volti indietro e dici “oh, guarda, c’è un filo”. Quando vivi non lo vedi il filo, eppure c’è. Perché tutte le decisioni che prendi, tutte le scelte che fai sono determinate, si crede, dal libero arbitrio, ma anche questa è una balla. Sono determinate da qualcosa dentro di te che è innanzitutto il tuo istinto, e poi da qualcosa che gli indiani chiamano il karma accumulato fino ad allora.”
— Tiziano Terzani

“In confronto con la reincarnazione ed il karma, tutte le altre opinioni sembrano piccole e trascurabili.”
— Richard Wagner

Namasté,

Viola Shanti

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