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L’antico e affascinante termine dharma racchiude almeno sedici significati differenti e in questo articolo vedremo alcuni dei più importanti secondo il pensiero induista e buddhista, in seguito ci focalizzeremo sul concetto di dharma personale.

Origine del termine

Il termine dharma, anche detto dhamma in Pali, chos in tibetano, fa in cinese, ho in giapponese e pop in coreano, è un concetto importato dalla tradizione buddista oggigiorno piuttosto diffuso. Questa parola deriva dal verbo sanscrito root dhri, che significa “mantenere”. Il concetto di dharma, inoltre, ha sempre avuto una grande rilevanza anche in India. Basti pensare alle scritture vediche, in cui spesso il concetto era associato ai rituali sacrificali che mantengono l’ordine del cosmo. A tal proposito c’è un intero genere dedicato a questo tema chiamato Dharmashastras ovvero “studio sul dharma”.

Tra i numerosi significati del termine, esso inoltre esprime l’ordine sociale e i compiti di tutti i suoi membri. Perciò, potremmo dire che il dharma è nient’altro che la legge cosmica che governa la natura, la vita e in generale tutti gli elementi dell’universo.

Infine, questo termine descrive anche gli insegnamenti volti a raggiungere la liberazione. Questo aspetto è rappresentato dalla Ruota del Dharma che simboleggia gli insegnamenti del Buddha, ovvero il cammino che l’uomo deve compiere per raggiungere il Nirvana. Infatti, si racconta che fu proprio Buddha a mettere in moto la ruota quando raccontò le Quattro nobili verità ai suoi discepoli.

Il dharma individuale

Finora abbiamo esplorato alcuni dei significati principali di dharma, adesso invece vediamo una sua ulteriore accezione connessa al dharma personale. Il termine dharma a livello individuale si riferisce in particolare alla missione del singolo ovvero all’obiettivo di vita di ognuno di noi.

La traduzione precisa di dharma, rispetto alle verità dell’individuo potrebbe essere “lo scopo della propria anima”. Ovvero la ragione per la quale nasciamo con un insieme di pensieri, bisogni e desideri diversi da quelli degli altri.

Ma cosa significa vivere seguendo il proprio dharma? Principalmente significa fare quello che ci rende felici svolgendo una qualsiasi attività con passione ed entusiasmo. Dunque seguire il proprio dharma a sua volta porterà a creare una vita di significato.
Una espressione che simboleggia il percorso interiore di ogni individuo può essere sintetizzata così:

“Il proprio dharma individuale, compiuto imperfettamente, è migliore del dharma di un altro compiuto alla perfezione.”
— Bhagavad Gita

Questo è dunque uno sprono a cominciare a coltivare noi stessi e a costruire il nostro futuro sulla base delle nostre attitudini naturali. Nonostante all’inizio probabilmente non ci si senta pronti a farlo, vale sempre la pena provare a condividere i propri doni con il mondo.

Karma e dharma

Riguardo al concetto di karma personale, un individuo nascerà in un certo gruppo sociale o casta, come risultato delle proprie azioni nelle vite passate. Secondo la legge del karma, l’unico modo per progredire sarà quello di vivere seguendo il proprio dharma e lavorare per il proprio obiettivo.
Tradizionalmente, il dharma individuale è ritenuto essere già predeterminato e l’obiettivo di ognuno è quello di mettersi alla ricerca del proprio dharma cercando di vivere nel presente e in armonia con le leggi naturali.

Quando l’individuo seguirà il suo dharma, ovvero la sua “vera chiamata” sarà in grado di servire tutti gli altri esseri umani rendendosi utile e potrà raggiungere l’auto-realizzazione e l’illuminazione. Infatti, quando la propria vita sarà allineata al proprio dharma, questo condurrà a un profondo senso di gioia e pienezza.

Quattro tipi di dharma individuale

Il nostro dharma è indissolubilmente legato al nostro dono, ovvero a ciò che sappiamo fare in modo naturale.

“Il Dharma dovrebbe essere bello e naturale. Se ovunque guardiamo la natura è sveglia, allora anche l’essere umano può esserlo. Il risveglio non dovrà essere una lotta.”
— Buddha

Ognuno è munito di diversi tipi di talenti ma mentre alcuni di essi vengono maggiormente lodati dalla società, come il canto e la danza, altri come ad esempio l’abilità di crescere dei figli vengono talvolta dati per scontati. Ma oltre ad esistere delle diverse abilità innate, gli individui possono avere un diversa tipologia di dharma.

Le quattro possibili categorie di dharma

1. Essere consapevoli del proprio dono. Alcune persone potrebbero essere totalmente consapevoli del proprio dharma fin da molto giovani. Ovvero hanno una qualità, una capacità o caratteristica evidente che vogliono condividere con il mondo. Questo è il caso di molti atleti e artisti famosi, eppure mentre alcune persone decidono di coltivare queste abilità, altre pur essendo coscienti delle loro attitudini scelgono di non dedicarsi ai loro talenti e scopi profondi.

2. Scegliere di condividere il proprio dono dopo una crisi. Per altre persone questo processo sarà diverso, alcuni individui infatti dovranno affrontare problematiche di salute, povertà o dipendenze prima di scoprire “chi sono chiamati ad essere”. Questo è il caso di tutte quelle persone che attraversando il dolore divengono in grado di dare un nuovo significato alla loro vita e vogliono condividere le loro verità.

3. Hai un bisogno che stai cercando di risolvere. Un altro modo per ritrovare il nostro dharma è cercare di soddisfare una nostra esigenza e comprendere che gli altri necessitano a loro volta della stessa cosa. Non deve essere qualcosa di complicato ma semplicemente qualcosa di cui abbiamo realmente bisogno. Infatti, spesso aiutando noi stessi troveremo anche gli strumenti per servire gli altri.

4. Trovare soluzioni ai problemi della gente. Inoltre, alcune persone non necessitano di trovare delle soluzioni per i loro problemi personali prima di poter aiutare gli altri. In questo caso, il dharma consiste nell’occuparsi di un problema sebbene non lo si abbia sperimentato in prima persona.

Il dharma può essere molteplice

In più, non è detto che il nostro dharma sia uno solo, potremmo essere chiamati a svolgere diverse attività, lavori e a coltivare numerosi interessi contemporaneamente. Spesso infatti il nostro dharma evolverà con noi e l’importante sarà rimanere sempre in ascolto di noi stessi e della nostra voce interiore.

Trovare la nostra verità individuale e conoscere il nostro vero proposito in questo mondo può richiedere anche la vita intera. L’importante è rimanere sul sentiero del dharma ovvero  seguire quello che ci rende felici e ci appassiona ma tenendo sempre a mente le ripercussioni delle nostre azioni, ovvero vivendo con etica e moralità.

Valentina D’Onofrio

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