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Anche oggi parliamo di uno stile di Yoga che si fregia della famosa ® ossia il Rocket® Yoga.

Questo stile si segnala per un approccio innovativo verso il classico sistema dell’Ashtanga Vinyasa Yoga. Nasce a San Francisco (California) nel 1980 ad opera di Larry Schultz (14 novembre 1950 – 27 febbraio 2011) il quale ha ristrutturato la I, la II, la III e qualche postura chiave della IV serie dell’Ashtanga Vinyasa Yoga rendendole accessibili a tutti.

Schultz vive ad Austin, in Texas, lavorando come assicuratore. Il suo primo incontro con lo Yoga è all’età di 29 anni quando nei Caraibi incontra Cliff Barber (uno tra i primi nel 1969 a portare lo Yoga in occidente) che pratica la quarta serie avanzata di Ashtanga Yoga all’aperto. Sebbene Barber fosse più vecchio, Schultz rimane profondamente colpito dalla forma fisica di Barber.

Schultz incontra K. Pattabhi Jois nel 1982 durante un seminario di Yoga organizzato da Stan Hafner (insegnante di Viniyoga) e studia con lui per i successivi 7 anni tra India e Stati Uniti.

Nel 1989 Schultz torna a San Francisco e inizia a insegnare l’Ashtanga Vinyasa Yoga da casa sua. Schultz crede che tutti gli studenti debbano avere accesso a tutte le pose, il che entra in conflitto con lo stile Mysore di Jois in cui gli insegnanti sono autorizzati a dare a uno studente una nuova posa per esercitarsi solo dopo che lo studente abbia imparato la precedente.

Schultz, invece, insegna una versione modificata dell’Ashtanga Yoga in cui ciascuna delle sue classi incorpora le pose di tutte e 3 le tradizionali serie di Ashtanga in cui tutti gli studenti sono invitati a provare tutte le pose.

Questo approccio fa guadagnare a Schultz il soprannome di “The Bad Man of Ashtanga Yoga”.

Questo stile viene chiamato per la prima volta “Rocket Yoga” (rocket ossia razzo) da Bob Weir dei Grateful Dead che così lo descrive: “Ti fa arrivare lì più velocemente”. Schultz è conosciuto dall’artista perchè a metà degli anni ’90 viaggia in tour con i Grateful Dead come insegnante di Yoga personale della band fino alla morte di Jerry Garcia. In un’intervista, Phil Lesh attribuisce allo Yoga il merito di aver avuto un effetto reale sulla musica e di avergli dato personalmente una nuova sensazione di centralità. E’ Weir a incoraggiare Schultz a scrivere il suo primo libro sullo Yoga, “Ashtanga Yoga come Insegnato da Shri K. Pattabhi Jois”.

Nel 1991 Schultz fonda It’s Yoga a San Francisco e crea un pacchetto promozionale chiamato “90 giorni per 90 dollari”. All’epoca lo Yoga è praticato principalmente da piccoli gruppi nelle case: lo studio di Schultz apre la strada al concetto di insegnamento dello Yoga nei centri.

Il Rocket®Yoga si divide in tre serie:

  • Rocket® 1: si concentra sul rafforzamento delle gambe, delle spalle e degli addominali. E’ una pratica veloce che punta sulla forza. La routine Rocket® 1 integra le posture della prima e della seconda serie di Ashtanga. Questa routine viene praticata il lunedì e il giovedì nei centri It’s Yoga®. Durata lezione 75 minuti.
  • Rocket® 2: è una serie intermedia / avanzata che include variazioni di pose dalla seconda e terza serie del sistema Ashtanga. Rocket® 2 si concentra su pose di forza, flessioni all’indietro e apertura dell’anca. Rocket® 2 viene praticato il martedì e il mercoledì nel sistema It’s Yoga®. Durata lezione 75 minuti.
  • Rocket® 3: questa classe si chiama Happy Hour o Rocket® 3 in tutti i centri It’s Yoga®. È quando ci si riunisce per celebrare la settimana. Include tutte le pose di It’s Yoga® System: 90 pose in 90 minuti. Questa classe è una fusione di Rocket® 1 e 2 per creare un’interpretazione completa del sistema It’s Yoga®. È accessibile a tutti i livelli e soprattutto a coloro che vogliono una pratica sfidante. Il Rocket® 3 è una classe ad alta intensità che lascia il corpo carico di energia. Rocket® 3 si pratica il venerdì nel sistema It’s Yoga®. Durata lezione 90 minuti.

Nel 2009 It’s Yoga San Francisco chiude. Negli anni successivi Schultz e la sua compagna Marie Russel si concentrano sul programma globale di formazione per insegnanti Rocket Yoga di 200 ore, che ha laureato più di 5000 studenti, inclusi molti diventati famosi insegnanti di Yoga.

In una lettera aperta sul sito web di It’s Yoga, Larry ha condiviso la sua visione dell’insegnamento: “Non c’è niente di più soddisfacente per me come insegnante che guardare il bagliore con cui le persone si alzano da Savasana. Spesso le persone entrano in It’s Yoga con la preoccupazione, lo stress e la stanchezza scritti sui loro volti ma quando se ne vanno mostrano gli effetti dell’Ashtanga Yoga: si sentono meglio e hanno un aspetto migliore, più leggeri, più liberi, più rilassati ed energizzati. Ecco perché per me insegnare l’Ashtanga Yoga è una sorta di autorealizzazione; ogni volta che guido la classe I, come insegnante, cresco ed esprimo le intuizioni del mio Yoga. Vedo persone che prendono la pratica da varie angolazioni differenti e sviluppano, cambiano e trascendono i loro limiti, realizzano le loro possibilità”.

Sibilla Vecchiarino Mannarelli

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