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Tempo di lettura:7 minuti, 19 secondi

I grandi maestri dello yoga  capirono l’importanza della flessibilità e salute della spina dorsale. Essi affermano: “una colonna vertebrale elastica significa eterna giovinezza”.
Attraverso asana, posture, il respiro e la meditazione ogni volta che saliamo sul nostro mat ci troviamo a trasformarci dentro e fuori e a ricablare la nostra colonna vertebrale e il nostro sistema nervoso, infatti sin dalle prime lezioni abbiamo tutti sperimentato un grande senso di calma e presenza, di riconciliazione col mondo esterno che ci accompagna per il resto della giornata.

Questa capacità che ha lo Yoga di agire sulla nostra mente, è dato dalla sua capacità di interagire con il nostro sistema nervoso centrale ed autonomo.
Se volessimo osservare cosa avviene a livello nervoso scopriremmo come in combinazione l’esecuzione di una sequenza di pose e respirazioni che rafforzano la connessione dei muscoli ai nervi si traduce in una diminuzione dell’attività del sistema “lotta o fuga” e una maggiore attivazione del sistema “riposo e digestione”.

Ma facciamo un passo indietro.
Secoli prima del riconoscimento della forza elettrica da parte degli scienziati, gli Yogin avevano sviluppato una teoria della trasmissione dell’impulso nervoso che ha ottenuto l’accettazione dei ricercatori medici occidentali in questo secolo. Se sostituiamo la parola prana con la parola impulso elettrico, troviamo che i più antichi principi dello Yoga della neurologia sono ora approvati nella moderna teoria dell’azione nervosa.

Questo prana o impulso elettrico scorre attraverso canali energetici (nadi) nel tessuto connettivo. Ci sono settantaduemila nadi, o nervi, che formano un numero infinito di terminazioni nervose. Delle nadi, circa una dozzina sono state studiate a fondo dagli Yogin. Tre sono state ritenute di primaria importanza: L’ida, o narice sinistra, il pingala, o narice destra, e la susumna, il midollo spinale. Si ritiene che queste siano in grado di esercitare un controllo sulle risposte volontarie e automatiche del corpo umano e che possano essere messe sotto controllo con metodi Yogici.

Queste nadi sono spesso indicate come i nervi del nostro sistema nervoso; sistema nervoso che porta gli impulsi da verso e da le varie strutture del corpo, per questa è importante la meccanica del tessuto nervoso e dei suoi tessuti connettivi. Spesso però nella nostra vita quotidiano le cattive abitudini di movimento e di pensieri ci portano ad assumere pose scorrette che con l’andare del tempo bloccano lo scorrimento naturale e libero dei nervi.

I nervi spinali sono mobili e dinamici. Questo è un bene, perché mentre flettiamo, estendiamo e arrotondiamo la colonna vertebrale durante la nostra pratica yoga, il canale spinale attraverso il quale scorre il midollo spinale cambia costantemente la sua lunghezza. Mentre il midollo spinale ha una certa capacità di allungarsi, accoglie la maggior parte delle variazioni di lunghezza della colonna vertebrale scorrendo. Gli effetti di questo scorrimento non sono pienamente compresi, ma i medici hanno diverse teorie sul perché sia benefico. Un’idea è che la mobilizzazione dei nervi inibiti migliora il nutrimento. Quando il contenitore attraverso il quale scorre il nervo è costretto, i nutrienti non raggiungono il nervo con la stessa facilità. La mobilizzazione del nervo può migliorare il flusso sanguigno da e verso il nervo stesso, e può contribuire a disperdere eventuali infiammazioni o fattori infiammatori presenti.

Quando agiamo sullo scorrimento dei nervi, attraverso gli esercizi può capire di sentire delle parte del corpo tornare calde e attive. Abbiamo liberato lo scorrere dell’energia in queste aree, riossigenando e facilitando il flusso del sangue nelle zone stesse. E’ una sensazione che ci indica dove solitamente si creano cristallizzazioni fisiche ed emotive. Il nerve flossing rende in parole il concetto “liquefy your limits” ossia lascia che ciò che si blocca torni a scorrere fluido e potente.

In Odaka Yoga® attraverso le onde della colonna vertebrale, movimenti sinuosi che partono dal coccige e da li si estende ed espande, creando spazio in ogni articolazione, facilitando il movimento e l’equilibrio muscolare e mentale fino a ricreare una condizione di salute e dinamismo interiore.
Le onde, nate dall’osservazione del moto dell’oceano e i cui ritmi intrinseci e naturali del moto oceanico sono stati estrapolati e riadattati alla molteplicità dei movimenti del corpo e della sua espressione. Questi gesti sinusoidali infatti si snodano lungo tutto l’asse vertebrale, vertebra per vertebra l’idea principale è quella di muovere il nervo tirandolo da estremità alternate ossia creare una neuro mobilizzazione.

Infatti attraverso questi movimenti ispirati al moto dell’acqua, ricreiamo spazio lasciando che i nervi sani scivolino e scivolino all’interno dei tessuti circostanti. Quando la loro capacità di farlo è compromessa, la tensione può causare lo stiramento dei nervi. I nervi sani possono tollerare un certo grado di stiramento e, fino a un certo punto, questo può essere un bene per  loro. Ma uno stiramento eccessivo può compromettere il funzionamento. È saggio mantenere la capacità dei nostri nervi di scivolare, e un modo per farlo è passare regolarmente il filo interdentale (proprio come raccomanda il vostro dentista, da qui il nome di nerve flossing!)

Le persone possono usare questi movimenti per aiutare ad alleviare i sintomi di condizioni come la sciatica e la sindrome di piriforme e compressione nei nervi delle braccia ad esempio.
C’è una varietà di esercizi ad onda che le persone possono fare per interessare i diversi nervi nel corpo. Ogni esercizio varia a seconda della condizione che le persone stanno cercando di trattare. Come funziona?
Il nerve flossing funziona mobilitando i nervi e può aiutare ad alleviare i sintomi dolorosi causati da nervi irritati o compressi. Può anche aiutare a sviluppare la forza e la flessibilità generale i suoi punti di forza sono:

  • aumentare la gamma di movimento
  • ridurre i danni ai nervi
  • alleviare il dolore
  • creare uno stato di centratura e calma

Se il sistema nervoso è stabile e in equilibrio, il prana è anch’esso in equilibrio. Quando il nostro prana è in uno stato di equilibrio, la mente è calma e non agitata.A questo punto non ci rimane che augurarvi buon movimento dei nervi!

Esercizio di nerve flossing flow per la colonna vertebrale in quadrupedia

Si alternano movimenti di curvatura della colonna e di estensione che ricordano la sequenza gatto/mucca Marjaryasana/Bitilasana.In realtà il nerve flossing avviene se quando curviamo la schiena riusciamo ad interessare tutte le vertebre (movimento del point break ) ponendo grande enfasi e attenzione al rapporto coccige e collo che si muovono in sincrono creando un movimento di scivolamento dei nervi lungo tutto l’asse vertebrale. Nell’estendere la colonna vertebrale inspirate e guardate in alto, spostate i fianchi indietro (!) verso i talloni. Quando si espira e si arrotonda la schiena verso l’alto, facendo cadere il mento verso il petto, spostarsi appena in avanti.

Esercizio di nerve flossing flow per i nervi del collo e delle braccia

Il nerve flossing può essere fatto anche per la parte superiore del corpo. Ciò può essere utile per le persone che subiscono sollecitazioni ripetitive alle mani e ai polsi (come la sindrome del tunnel carpale) o per le persone che soffrono di sindrome dello sbocco toracico, in cui il plesso brachiale può essere inibito nel suo movimento.

Approfondimenti

Dal punto di vista anatomico il sistema nervoso ha 2 divisioni: centrale e periferico. Il sistema nervoso centrale (SNC) è costituito dal cervello e dal midollo spinale, mentre il sistema nervoso periferico (PNS) comprende comprende i nervi cranici che derivano dal cervello e i nervi spinali emergenti dal midollo spinale con i gangli.
Nel sistema istologico dello Yoga, si dice che il sistema cerebro-spinale sia costituito dal sahasradala, il cervello, e da susumna, il midollo spinale, che sono racchiusi all’interno delle
cavità del cranio e dalla colonna vertebrale e inoltre da membrane di tessuto connettivo dette meningi.
Il sistema nervoso autonomo è collegata una doppia catena di gangli che si trovano su ciascun lato della colonna vertebrale e che si estendono dalla base del cranio fino alla punta del coccige. Il Sistema Nervoso Periferico si suddivide in due parti principali:

  • Sistema Nervoso Somatico (SNS), responsabile delle risposte volontarie;
  • Sistema Nervoso Autonomo o Vegetativo, responsabile delle risposte involontarie.

Il Sistema Nervoso Somatico è costituito da fibre nervose periferiche che inviano informazioni sensitive al Sistema Nervoso Centrale e fibre nervose motorie che si portano ai muscoli
scheletrici. Il Sistema Nervoso Autonomo è suddiviso in due parti ad azione antagonista:

  • Simpatico (toracico – lombare);
  • Parasimpatico (craniosacrale).

Il PNS può essere paragonato alle profondità degli oceani e alla loro quiete, mentre l’SNS è come le onde e le tempeste sulla superficie delle acque. È facile lasciarsi avvolgere dalle tempeste della vita quotidiana e rimanere bloccati in un solco di attività compassionevole. Lo yoga ci aiuta ad insegnare che le onde e le tempeste sono inevitabili ma non indefinite e c’è una ricchezza di calma dentro di noi che possiamo attivare in qualsiasi momento semplicemente usando il nostro respiro.

Francesca Cassia e Roberto Milletti

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