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Nel giugno 1987 Shrii Prabhat Ranjan Sarkar, conosciuto in India e nel mondo anche come Shrii Shrii Anandamurti, tenne un discorso pubblico introducendo per la prima volta il concetto e la pratica della biopsicologia applicata nel Tantra Yoga.

Come la maggior parte dei lettori sa, la definizione più vecchia e accreditata di Yoga è: “Samyoga yoga yuktah jivatma Paramatmanah” (Yajinavalkya Yoga – Sutra 1.45).

Lo Yoga più completo è l’unione della Coscienza Individuale con la Coscienza Suprema. Lo Yoga completo è la riunificazione del microcosmo con il macrocosmo, inteso come 1+1=1. Nella filosofia tantrica quest’idea ontologica è chiamata monismo assoluto, cioè anche se diviso internamente in infiniti macrocosmi, l’Uno rimane sempre uno, visto che tutto l’universo è la sua proiezione macropsichica.

La coscienza individuale è sempre all’interno della Coscienza Cosmica, come una goccia  è sempre dentro il suo oceano. E’ solo che la goccia si dimentica di essere dentro l’infinito, per il fatto che il suo potenziale mentale (samskara) personale, distorce la percezione di questa sua origine indivisibile. Per rimuovere questa distorsione mentale microcosmica l’essere umano deve applicare uno sforzo costante, per liberarsi dai legami di tempo, spazio e persona. Solo liberandosi da queste distorsioni psichiche ottiene, con la sua purezza interiore, la riunificazione con il Sè Supremo. Questo sforzo nel Tantra Yoga è chiamato sadhana. Sadh sta per meta e sadh-ana è lo sforzo costante per raggiungere la meta più alta (Samyoga). La parola italiana che si avvicina maggiormente al termine sadhana è misticismo, così come lo definisce P.R. Sarkar nel suo libro Psicologia dello Yoga:  “Il misticismo è lo sforzo senza fine di scoprire il legame tra il finito e l’infinito. È uno sforzo senza fine per scoprire un collegamento tra il sé e il Super-Sé, khud e Khudá. Questo è il misticismo.”

Se questa super-meta è chiara, qual è la via, il processo, la pratica per ottenere la riunificazione? La via o il processo per raggiungere la super-meta è definito come Tantra; ta o tan hanno due significati, mentre tra ne ha uno solo: liberare. Ta è la radice acustica (biija mantra) della staticità o dell’inerzia e corrisponde alla propensione mentale (vrtti) della pigrizia, della letargia, del procrastinare. Cosi Tantra significa quello che libera dall’inerzia, dall’ignoranza e porta alla realizzazione finale. Mentre il suono tan significa espandere, così Tantra significa quello che ci libera facendoci espandere e rompere tutti i limiti. Il Tantra è la principale scienza spirituale, la via che porta allo Yoga finale (Samyoga). Per sintetizzare diciamo che il Tantra è la via e lo Yoga è la meta.

Nel Tantra c’è 99% di pratica quel po’ di teoria che esiste serve per capire come e perché praticare. Le tante pratiche cosiddette yogiche sono un approccio concreto alla liberazione dai blocchi nella sfera fisica, mentale e spirituale. Per blocchi qui si intendono limiti, malattie, imperfezioni, disturbi, distorsioni, dogmi, ecc. Per liberarsi da questi limiti nelle tre dimensioni (fisico, psichico, spirituale) l’applicazione della volontà e della forza è fondamentale. Se usiamo il termine disciplina ci viene in mente ordine, sforzo, pratica costante. Così il Tantra può essere definito come il processo che ha come meta lo Samyoga. Per esempio nel Tantra è fondamentale il risveglio dell’energia arrotolata (Kundalini) tre volte e mezzo alla base (Kula) della colonna vertebrale; questo risveglio della Kula Kundalinii avviene con un processo scientifico definito come tantrika Diiksa (iniziazione tantrica). In Diiksa l’aspirante spirituale riceveva, dal Guru o dal suo Acarya, un mantra personale ed un chakra (plesso) personale per attivare la sua Kula Kundalinii. Una volta attivata la Kula Kundalinii l’aspirante Yogi/ini deve continuare la pratica con costanza, sincerità e amore. Il processo per raggiungere la riunificazione (Samyoga) è pieno di ostacoli, principalmente interni, personali. Certamente ci sono inizialmente  anche ostacoli sociali che distraggono gli aspiranti Yogi/ini; essi sono ancora legati al piacere eccessivo dei sensi o alla stravaganza intellettuale del mondo psichico, ma  sono ostacolati anche dall’opera di dissuasione dei familiari o dei partner che non comprendono il nuovo stile di vita dei loro conviventi tantrici.

Come già detto, il Tantra è pieno di spirito di lotta, di conquista, di dinamismo e questo in tutte le sfere della vita sia personale che collettiva. Infatti il Tantra è caratterizzato anche da una componente fortemente sociale, che include la lotta allo sfruttamento socio-economico, culturale e religioso chiamato Gana Tantra. Non entriamo ora nello specifico dei vari Tantra che sono Shakti Tantra, Vaesnava Tantra, Shaeva Tantra, Saora Tantra e Gana Tantra, ma tutti questi approcci si occupano della liberazione del microcosmo in tutte le sue espressioni mondane e spirituali.

Tornando alla pratica essenziale della biopsicologia tantrica, lo scopo principale di questo nuovo approccio alla liberazione dell’individuo  è collegato al concetto della biopsicologia pratica e il suo effetto sul sistema neuroendocrino e psichico umano. Shrii P.R. Sarkar elenca quattro sistemi o processi nella biospicologia della liberazione.

  1. Yoga asana con il suo metodo corretto di eseguire le posizioni.
  2. Concentrazione ed ideazione (Dharana e Dhyana) sui Chakra o plessi.
  3. Stile di vita senziente, per rendere ogni cellula fisica e mentale (citta) sottile.
  4. La grazia del Guru.

1) Le asana nella biopsicologia tantrica

Le asana vengono da molti confuse con lo Yoga (riunificazione), ma lo scopo principale nel Tantra è di usare l’esercizio fisico per influenzare principalmente il sistema neuroendocrino e l’energia vitale (Pranah*). Il fine è quello di rendere il corpo biologico del mammifero umano adatto alle esperienze mistiche più elevate. Le nostre attività mentali (Vrtti) determinano le nostre azione primarie, che a loro volta determinano le nostre reazioni alle azioni primarie. Ciò significa che il nostro comportamento determina il nostro futuro e se la nostra condotta morale non è appropriata o degna di un essere umano creerà sofferenza futura. Le nostri azioni dipendono dalla nostra costituzione fisica, da quella mentale (samskara) e dall’ambiente circostante, che ci influenza costantemente. Alcuni esseri umani sono fortemente caratterizzati da espressioni biopsicologiche grezze, tipiche anche degli animali, come l’invidia, la crudeltà, l’odio, la rabbia, la paura, la sete di acquisire, l’infatuazione,  ecc.; essi faticano ad uscire da questi atteggiamenti grezzi innati. Ecco perché Shrii P.R. Sarkar si rifà alla tradizione yogica\tantrica delle asana, posizioni che fatte con un certo sistema o metodo regolano la secrezione ghiandolare endocrina, che dal punto di vista fisiologico e biochimico è responsabile di certi atteggiamenti o di certe tendenze mentali. Negli esseri viventi evoluti, fra cui anche il corpo (mammifero) dell’essere umano esistono decine di tendenze animali, ma anche tendenze umane e spirituali. Le Vrtti o tendenze mentali sono localizzate nei Chakra o plessi biopsicologici.

Conoscendo bene il sistema neuroendocrino e la sua interazione fondamentale fra soma e psiche gli yogi del passato hanno studiato molti animali e piante con caratteristiche fisiche e psichiche particolari, adattando poi la loro postura fisica al corpo umano; ecco  perché molte posizioni hanno il nome di animali o piante. Adattando la postura animale al corpo umano, chiamandola poi in sanscrito asana, si ottengono benefici fisici e caratteristiche psichiche tipiche di quell’animale. Per esempio: la locusta vive in grandi colonie, e perciò si adatta bene ad un numero enorme di altre locuste; adattando la posizione tipica della parte posteriore della locusta al corpo umano si ottiene una pressione sui Chakra bassi; se una persona misantropa, che fatica a stare in compagnia di altri esseri umani pratica la locusta (Shalabhasana) regolarmente riesce ad essere spontaneamente più socievole e vive meglio la condivisione di spazio fisco e mentale con gli altri esseri umani. Ovviamente la posizione della locusta dà molti benefici anche a livello fisico, specialmente nei tre Chakra (plessi) bassi, curando le emorroidi, le fistole anali, il prolasso degli organi genitali e del retto, la dismenorrea e molto altro, è però controindicata a chi ha cardio-patologie visto che esercita una pressione maggiore sul cuore. Dal punto di vista posturale viene utilizzata per evitare o alleviare il problema della cifosi, collegandola a posizioni antagoniste come la pinza (Pashimottanasana).

Diciamo che nel Tantra l’effetto puramente fisico dell’asana non è di grande importanza, serve principalmente per stare più a lungo in salute, ma alla fine per quanto ci si curi di questo corpo, finirà prima o poi nel crematorio. Più interessante è invece l’effetto psichico che hanno le asana, visto che ci aiutano poi a gestirci un futuro migliore e di riflesso un buon karma. In biopsicologia si esercita, con le varie posizioni, una regolare pressione sulle varie ghiandole endocrine e si ottiene così un cambiamento nella secrezione ormonale. Questa regolazione ormonale, a sua volta, attraverso la biomeccanica postulare cambia lo stato psichico e il nostro comportamento futuro, sia all’esterno che all’interno di noi.

Le peculiarità dell’esecuzione delle asana biopsicologiche sono diverse: in primis la ripetizione della stessa asana per 3\4 o 8 volte, con delle brevi pause; questo è importante per dare uno stimolo appropriato alla ghiandola o ghiandole  bersaglio, come per esempio il plesso tiroideo, o il plesso riproduttivo con le gonadi. Uno stimolo ripetuto per un numero preciso di volte è una caratteristica fondamentale nelle yogasana della biopsicologia tantrica.

Un altro punto fondamentale è la durata dell’asana, che può variare da asana ad asana; la durata dell’asana può essere di 5 minuti per 3 volte, 30 secondi per quattro volte ecc. l’esecuzione dell’asana deve essere adatta all’effetto post endocrino che si vuole ottenere; in alcune asana si trattiene il respiro (Kumbhaka) sia con polmoni pieni (Puraka) come nella posizione del cobra, o a polmoni vuoti (Rechaka) come in Yogamudra o Yogasana. Il tempo della pausa a polmoni pieni o vuoti dura normalmente 8 secondi. Si ottiene così una forzatura o concentrazione maggiore dell’energia vitale nei vari plessi e una maggiore vitalità e controllo nel tempo. Oltre a queste regole fondamentali è importante eseguire le asana con la narice sinistra (Ida o Chandra Nadi) attiva; significa che la respirazione, obbligatoriamente nasale nello Yoga, è dominante sia nell’entrata che nell’uscita sempre dalla narice sinistra; ciò stimola a sua volta il sistema nervoso parasimpatico che controlla il movimento introverso del flusso mentale. Avere il sistema parasimpatico attivo durante le asana è molto importante visto che mette le ghiandole endocrine superiori (epifisi ed ipofisi) in una condizione di maggior controllo su quelle basse (tiroide, timo, pancreas, surrene, gonadi..); in fisiologia è risaputo che nel corpo umano c’è un sistema a cascata ormonale, che parte dall’alto (epifisi, ipofisi, ipotalamo) e influenza, con gli ormoni secreti, la parte inferiore del corpo.  Con l’attivazione di Ida Nadi (canale) la mente ed il corpo diventano più sottili nella percezione ed espressione biopsicologica. Un altro fattore importante per l’esecuzione appropriata della asana nella biopsicologia tantrica è il raffreddare, prima delle asana, le parti più calde del corpo, come i genitali, le mani, le gambe il viso e gli organi di senso; questo per ottenere a priori un effetto parasimpatico imposto. L’uso dell’acqua fresca toglie il calore in eccesso dagli organi di movimento e di fatto rallenta così il battito cardiaco e la respirazione. Con un respiro lento si ottengono molto velocemente calma e tranquillità nell’esecuzione delle posizioni.

La biopsicologia tantrica è una scienza tramandata da Sadashiva 7000 anni fa nella scena di Shiva Svarodhaya; fu poi dimenticata e distorta nel tempo. Shrii Shrii Anandamurti l’ha rivitalizzata, nel suo libro Caryacarya parte 3, prescrivendo come pratica circa 40 asana, 15 mudra e 10 bandha oltre a circa 9 tipi di pranayama; egli ha messo al centro della pratica delle asana l’effetto neuroendocrino, così vitale ed importante per lo sviluppo, fisico-psico-spirituale personale e di riflesso sociale. Le asana secondo il tantra esistono per aiutarci ad essere più morali con qualità mentali divine. Le pratiche della meditazione risultano molto difficili se la mente è occupata con attività mondane, grezze e di basso livello. All’autorealizzazione si accede principalmente con una mente pura e sagace.

2) Concentrazione mentale sui plessi biopsicologici

Per liberarsi dei blocchi fisici e biopsicologici le asana sono sicuramente uno strumento semplice, pratico e molto efficiente; ma non bastano per portare la coscienza umana all’apice delle sue possibilità, allo Yoga. L’essere umano in sanscrito è chiamato manusha o manava, l’essere in cui domina la dimensione mentale, non quella fisica come negli animali (che pure hanno una mente). L’uomo aspira all’infinito, non si accontenta di poco, questa è la sua natura divina, e non si dà pace finché non immerge il proprio sè nell’origine cosmica primordiale. L’uso della mente è fondamentale nella vita umana ed anche per il progresso personale. Nella biopsicologia tantrica esistono pratiche di concentrazione (dharana) e meditazione (dhyana) specifiche per i 9 plessi (Chakra) principali. A questi punti o nuclei nervosi e psichici vengono imposti, con l’aiuto della concentrazione interiore, suoni, forme, idee che elevano la loro capacità di controllo delle tendenze mentali che emergono dai loro nuclei (bindhu). Se l’approccio delle asana è bottom up, dal basso o fisico verso l’alto o mentale, il secondo approccio della biopsicologia è top down, dall’alto verso il basso,  cioè l’imposizione ideativa psico-spirituale sui plessi nervosi ed endocrini. Idee sottili concentrate sui chakra influenzano a loro volta la secrezione ormonale. Questo è in sintesi il secondo approccio, che normalmente viene sempre insegnato di persona, a quattr’occhi, vista la sottigliezza e delicatezza di tale pratica.

3) Stile di vita senziente

In questo approccio alla biopsicologia si mira a circondarsi dentro e fuori di noi dell’energia più sottile che esiste nell’universo, quella senziente o Sattva guna: l’energia che ci fa percepire il sottile, mentre Raja guna o Tama guna sono più legati al dinamismo e alla staticità. Cosa mangiamo e beviamo, con chi stiamo, che musica ascoltiamo, che video guardiamo, ecc. influenza enormemente le cellule nervose e la nostra sostanza mentale o ectoplasma. Utilizziamo la psiche per mantenere l’equilibrio in questo mondo in continuo cambiamento ed è fondamentale avere la percezione più corretta della realtà relativa in cui viviamo e agiamo. Anche qui Shrii P.R. Sarkar indica tutta una serie di pratiche giornaliere per mantenere predominante la forza senziente nel corpo e nella mente.

4) Grazia del Guru

Questa è la parte più difficile e complessa da spiegare in poche parole, visto il limite di testo per un articolo in una rivista. Tutti coloro che hanno avuto un genitore, un mentore, un/a brava/o insegnante o maestra/a sanno quanto del nostro progresso personale dipenda da una guida competente. Nel Tantra una persona che eleva la propria Kula Kundalinii dal primo all’ultimo Chakra è chiamato Kaola Guru, ma un Guru che oltre a innalzare  la propria Kundalini all’ultimo Chakra riesce ad alzarla all’ultimo Chakra anche negli altri, anche a distanza, anche se è morto da decenni o secoli è chiamato Mahakaola, grande Kaola. Questi Mahakaola guidano i loro discepoli anche a distanza avendo ottenuto con lo stato di Samyoga una mente che coincide con quella Cosmica; i  Mahakaola guidano ed operano attraverso la loro mente universale il progresso dei loro aspiranti yogi\ini. Fortunati sono coloro che hanno tale guida immortale e la sua grazia. Esiste una scienza che spiega e dimostra questa relazione sottile fra grazia, macrocosmo e microcosmo in cerca di riunione: la scienza della Microvita, introdotta dallo stesso P.R. Sarkar in una serie di 25 discorsi a partire dal 1996.

La biopsicologia è una branca della scienza del Tantra Yoga che ha come scopo di ridurre  il prima possibile il divario che c’è fra il piccolo e il Grande; la vita umana è breve e va utilizzata con tutto il suo potenziale nascosto. Il futuro dell’umanità sta nella ricerca, comprensione e pratica della scienza spirituale, cosi come introdotta già 7000 anni fa dal Mahakaola Sadashiva e dopo di lui da numerosi altri Kaola e Mahakaola

Acarya Kamaleshvara

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