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Secondo la tradizione yogica, l’uomo racchiude in sé una sete divina, una determinazione inconscia di conoscere la verità, non solo nei riguardi di sé stesso, ma di tutto ciò che lo circonda.

Lo strumento di conoscenza e di esperienza del mondo, così ancora sconosciuto e misterioso, è la sua mente. Essa è composta di materia sottile, la quale tuttavia è in grado di registrare le varie manifestazioni della materia più grossolana che le sta intorno. Pertanto lo Yoga insegna a considerare la mente come un oggetto, a osservarne e valutare le diverse attività.

La sua caratteristica fondamentale è quella di modificare in continuazione sia la qualità che la quantità della sua attività: ciò le viene imposto dal suo organo interno che la compenetra chiamato ANTAHKARANA.

Esso opera a due livelli: prima entra in azione la mente inferiore, detta MANAS, che è il centro di registrazione e di ricezione ed è anche la sede delle attività rivolte all’esterno.

L’altro livello di funzionamento è quello della mente superiore, detta BUDDHI, che è il centro dell’attività di indagine e di discernimento.

Manas, essendo un centro rivolto all’esterno, accoglie senza operare alcuna selezione rispetto a ciò che incontra e invia informazioni (ad esempio giudizi, pregiudizi dell’Io, preferenze, sensazioni) alla Buddhi, che è il potere della discriminazione. Ma se Buddi è ancora poco sviluppata, viene tessuta una tela di idee distorte attraverso una errata comprensione.

Anche il centro elevato, la Buddhi, agisce a due livelli. La parte inferiore, diagnostica e discrimina, riconosce attraverso la deduzione e la logica, la parte superiore è il campo dei grandi poteri della giusta percezione, ispirazione e intuizione immediata.

La differenza tra mente inferiore e mente superiore è dovuta a una diversità della loro capacità di ricezione, cioè della percezione della luce divina o conoscenza, che sebbene permei entrambe, viene da ognuna registrata in modo differente.

Pertanto tutta la pratica yogica, ha lo scopo di produrre un equilibrio, un’armonia, un senso di autenticità e calma della mente, affinché i poteri di ispirazione, intuizione della Buddhi si manifestino e guidino le attività della mente sia inferiore che superiore.

Marina Demaria

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