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Il giorno 6 novembre 2021 ha lasciato il corpo fisico il maestro Giorgio Furlan, fondatore dell’Istituto Accademia Yoga 1969 a Roma, uno dei primi centri di diffusione delle discipline orientali sorto in Italia.

Salutato dal mondo dello yoga con immenso affetto, riconoscimento e commozione, come una icona indiscussa dello yoga per la sua vita interamente dedicata all’insegnamento e alla divulgazione di questa antica disciplina così formativa per l’essere umano. L’umanità nel suo aspetto più evoluto è certamente il tratto fondamentale del maestro Giorgio Furlan, per chiunque l’abbia conosciuto. Sempre disponibile e attento nell’indagine dell’animo di chi aveva di fronte, infondeva calma e serenità a tutti. Era solito dire: “C’è sempre da imparare dallo Yoga”, genuinamente umile nell’apprendere e studiare, anche negli ultimi anni della sua vita.

Innumerevoli sono stati i seminari e le conferenze gratuite da lui tenute durante i fine settimana nella sala dell’Accademia, a compendio delle lezioni pratiche svolte quotidianamente. Non c’era giorno che non fosse dedicato all’approfondimento dello yoga in tutte le sue sfumature, dallo studio dei testi e delle vite dei grandi maestri, alle pratiche devozionali con i canti dei mantra e bhajan di cui era un vero cultore, all’insegnamento della lingua hindi che parlava correntemente.
Nel 2019 ha festeggiato con i suoi allievi di tutta Italia il 50mo anno di fondazione dell’Accademia e nel 2021 i suoi 80 anni di vita terrena.

Appassionato di yoga sin dagli anni Settanta, ha mantenuto intatto per tutto il corso della sua vita il seme vivificante della fedeltà alle tradizioni originali da cui la disciplina yogica proviene, senza mai cedere a formalismi, esibizionismi o compromessi che tradissero questa vocazione spirituale autentica. Ogni anno effettuava viaggi in India con permanenze di uno-due mesi per vivere a contatto con i grandi guru, swami e maestri realizzati di questa terra nella quale si fondano le radici dello yoga.

Con l’India ha mantenuto sempre un filo diretto, ospitando – fino a poco prima dell’arrivo della pandemia – personalità come Yogaswarupananda, direttore della Divine Life Society (organizzazione spirituale e ashram fondato da Swami Sivananda Saraswati a Rishikesh nel 1936) e altri swami dei più importanti ashram indiani. Nei suoi diversi viaggi in India ha condotto anche gli allievi, soprattutto in occasione dei Kumbha Mela (raduni spirituali sulle sponde del Gange durante particolari momenti planetari e astrologici) di cui era intimamente appassionato, tanto da parteciparvi con regolarità e spirito di documentazione e indagine sempre acuto. Nel suo libro “Esperienze Yoga” (edizioni Babaji) ha lasciato pagine di rara sensibilità e carisma poetico, ispirate ai suoi primi viaggi in India negli anni Settanta.

Ha insegnato yoga e meditazione fino a un paio di anni fa, diplomando nel corso degli anni, allievi che hanno a loro volta aperto centri in tutta Italia.
Profondo conoscitore del corpo e della mente, ha continuato a studiare medicina – facoltà che ha frequentato all’Università – per adattare in modo sempre più specifico e appropriato le diverse asana (posizioni) e il pranayama (tecniche di respiro e controllo dell’energia vitale) agli allievi che si rivolgevano a lui per diverse patologie o problemi. Non c’era situazione difficile che ai suoi occhi non apparisse facile in nome della Sadhana (disciplina yogica) in cui riponeva fiducia totale se supportata da continuità, dedizione e buona volontà. In questa continua incitazione alla pratica era, a suo modo, austero.

Quel suo “Andiamo avanti!” ripetuto come un mantra quasi alla fine di ogni saluto, era il monito di una voce interiore che non ha mai smesso di incitare alla disciplina come sistema pratico di Autorealizzazione. Perché lo yoga è anche e soprattutto questo: disciplina. Chiunque voglia renderlo qualcosa di diverso, forse di più immediato accesso e comodità, non ha compreso l’importanza di questa filosofia pratica di vita così come il maestro Giorgio Furlan l’ha incarnata e trasmessa fino all’ultimo. E fino all’ultimo, non si è mai esonerato dal partecipare a incontri, dialoghi, interviste dove fosse possibile portare il suo messaggio forte e chiaro sullo yoga, esponendosi anche nelle più importanti trasmissioni radiotelevisive per spiegare che questa disciplina è utile a tutte le età e condizioni di vita.

Con lo stesso spirito divulgativo ha fondato una casa editrice per diffondere libri utili alla conoscenza yoga: le Produzioni Babaji.

Il suo libro “Yoga. Armonia, potenza, saggezza. Lo yoga dei grandi maestri” (edizioni Mediterranee) rimane un best seller tra i manuali di yoga, nato con lo scopo di rendere fruibile a tutti il suo metodo diffuso agli allievi nelle lezioni in Accademia e come valido supporto per gli stessi allievi e insegnanti futuri. Il suo metodo favorisce l’approccio occidentale alla pratica yoga in modo sicuro perché basato sulla “gradualità”, l’ascolto interiore, la respirazione corretta.

Il maestro Furlan insegnava la strada verso la scoperta del proprio mondo interiore e lo faceva ininterrottamente sia nelle lezioni da lui svolte durante la pratica “formale” in Accademia, sia nei momenti informali in cui era sempre prodigo di parole incoraggianti e, cosa ancor più preziosa, di vibranti silenzi in cui ci si sentiva accolti in tutto il proprio essere. La sua presenza emanava lo spirito del suo insegnamento che era rivolto a far emergere dal profondo di ciascuno l’autentico Sé, il maestro interiore.

Ora l’Istituto Accademia Yoga prosegue i suoi corsi, lezioni e seminari sotto la guida della sua compagna spirituale e moglie, Elisabetta Furlan, con la quale ha condiviso sempre la sua vita e il suo insegnamento.

Tra gli altri suoi scritti, oltre quelli già citati, “Condotti e centri supersottili” e “Lo Yoga della Conoscenza” (edizioni Babaji).

Istituto Accademia Yoga
Via Venti Settembre, 58/A, Roma

Cecilia Martino

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11 thoughts on “Giorgio Furlan: maestro di yoga e di vita

  1. Mio grande Maestro indimenticabile. In tutte le sedute di meditazione fatte il mercoledì sera io ero vicino a te. Da un lato Elisabetta e dall’altro io con grande devozione e massimo rispetto di “discepolo” verso il SUO Maestro. Rimarrai sempre una parte importante nella mia vita. Ti voglio molto bene e con tanta commozione ti saluto, Michela

  2. Tutte le sere guardo la tua foto e ti parlo, mi manca la tua presenza che trasmetteva serenità, ma bisogna andare avanti e in questo ci aiuterà sicuramente Elisabetta.

  3. Caro Maestro, tu sei ora e sempre presente nel mio breve viaggio terrestre!!! Grazie per aver ricevuto i tuoi preziosi insegnamenti. Con rispetto. Anna.

  4. Grazie, Maestro amico, per la conoscenza della vita che ci hai tramandato. Siamo stati amici per oltre 45 anni e se adesso ho lasciato alle spalle i novanta, molto è dovuto ai tuoi insegnamenti. GRAZIE!

  5. Nella mia limitata esperienza di pratica yoga presso l’Accademia ho avuto modo di incontrare poche volte il Maestro, ma l’incondizionata accoglienza che coglievi nel suo sguardo era di per se sola motivo di una rinnovata fiducia nel vivere di ogni giorno.
    Un sentito ringraziamento,
    michele

    1. Giorgio è stato un vero Maestro, con la M maiuscola, e come tutti i veri “grandi” era umile nel profondo. Ai miei occhi ha testimoniato autenticamente l’essenza dello yoga: ricordo un giorno in cui ero triste e abbattuta, lui mi guardò e aprì semplicemente le braccia. Mi consolò senza parole, fu una muta e sentita accoglienza. Non potrò mai dimenticarlo.

  6. Caro Giorgio, Maestro di vita, per lunghi anni ho frequentato l’Accademia che è stata per me un caldo abbraccio materno… mi hai insegnato la via e guidata lungo la strada della conoscenza… oggi proseguo con i tuoi insegnamenti nelle mie classi di yoga. Mi hai aperto la strada che mi ha poi portata in India ad incontrare il mio Maestro Spirituale, l’India dove sono nata la seconda volta, dove è nato il mio spirito. I miei due figli hanno assorbito tanta sana energia durante le cerimonie e i bajan che si svolgevano all’Accademia, li ho portati sempre con me, per condividere con loro l’energia meravigliosa che si sprigionava, erano piccoli in quel periodo e frequentavano lo yoga con Elisabetta.
    Giorgio hai lasciato la vita terrena il 6 novembre, il giorno della mia nascita.
    Sicuramente ha un senso.. grazie per i tuoi insegnamenti e adesso che sei nella Luce veglia su di noi 🌞🙏⭐️☀️

  7. Mio amato Maestro che mi hai aperto le porte all’incontro con il mondo della conoscenza interiore e successivamente all’incontro con il mio Maestro Spirituale in India… grazie 🙏

  8. Grande uomo. Mi iniziò al vegetarianesimo. Ho viaggiato il mondo ma il suo yoga rimane il migliore, esemplare, lontano dalle mode, vicino alla tradizione e all’anima. Mai una parola fuori posto, un esempio vivente. Gli sarò sempre grato.
    Grazie Giorgio…

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