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Quello che ogni donna deve sapere per il benessere psicofisico e la salute del seno

Il maschile e il femminile interiore sono dentro ciascuno di noi, uomo o donna che sia. Entrambi comportano aspetti di luce e di ombra e si mixano in modo unico e originale nel tessuto soggettivo della personalità. Maschile e femminile sono due polarità, la cui forza si manifesta nell’unione. Dove questo movimento si esprime, nasce la vita. Un Maschile sano dona focalizzazione, capacità di scegliere un obiettivo e di stabilire i passi per raggiungerlo, determinazione, chiarezza di visione, perseveranza. Un Femminile sano regala la capacità di ricevere, di stare in ascolto, di avere fiducia nelle intuizioni, un istintivo accordarsi ai ritmi della natura e una naturale predisposizione a una visione ampia, che tesse connessioni e relazioni. Ed è questa la chiave di accesso per l’ascolto dei desideri più autentici.

Proprio a questa grande effe è dedicato questo articolo, che riflette sull’importanza dello yoga nella vita della donna, descrivendo diverse Asana che agiscono ritmicamente sulle funzioni anatomiche, fisiologiche, psicologiche e spirituali dell’individuo, insieme al Pranayama, ai Bandha e alla pratica di Dhyana, la meditazione. Ma perché proprio lo yoga? Come scrive B.K.S. Iyengar, nella premessa al libro Yoga per la donna (Edizioni Mediterranee), scritto da sua figlia Gita: «Lo Yoga occupa un posto eccezionale nella ricerca dell’autorealizzazione e, per suo tramite, della comprensione del divino. Il nostro corpo è depositario delle facoltà della mente, dell’intelligenza e dell’anima. Per poter liberare il corpo dall’inestricabile groviglio delle malattie, i disturbi emotivi della mente e i turbamenti dell’intelletto debbono essere portati sul piano della consapevolezza, liberi da ogni pregiudizio e idea di dualità. Solo allora il corpo del praticante diventa degna dimora della pura consapevolezza che in esso risiede». Una consapevolezza da preservare integra di fronte alla continua esposizione allo stress e alle tensioni della vita moderna, che mettono in pericolo più che mai la salute della donna e influenzano in modo determinante il suo rapporto con i figli.

Tra uomo donna ci sono alcune indiscutibili differenze, che comprendono le caratteristiche anatomiche e fisiologiche primarie. Aspetto caratterizzante del femminile è il seno, simbolo di fertilità e nutrimento, immagine quasi mistica di rigenerazione collegato alle emozioni e ai sentimenti. Gli uomini, dice Gita Iyengar, «conservano i turbamenti emotivi nella testa, mentre i disturbi mentali delle donne si manifestano nei polmoni». Nel suo libro Yoga per la cura del seno (Edizioni Mediterranee), Bobby Clennell fa un ulteriore passo avanti, affermando che «si manifestano nel seno. Il dolore emotivo a volte si rivela nel modo in cui stiamo in piedi, come la tendenza ad abbassare le spalle, quasi a voler nascondere qualcosa. Il seno risponde precocemente allo stress e agli squilibri dell’ambiente. L’intera area del torace (che comprende seno, polmoni e cuore) è in sintonia con le nostre relazioni all’interno della famiglia e nel mondo che ci circonda».

Non a caso l’Anahata chakra, o chakra del cuore, si posiziona proprio al centro del torace, tra i seni, e riflette il senso del nostro vero sé, simbolo dell’altruismo, dell’empatia, della devozione, del dare e ricevere amore. Così l’autrice, proprio per preservare la salute del seno, consiglia la pratica dello yoga, da integrarsi con il coltivare buone e solidali relazioni insieme alla creatività.

Il seno risponde alle fluttuazioni e agli squilibri ormonali durante la sindrome premestruale, la gravidanza e la menopausa e fa fronte a problemi di varia natura derivanti dall’allattamento. Nei casi più estremi si arriva al carcinoma mammario. Secondo Clennel, le Asana e il Pranayama subentrano in soccorso, per mantenere il seno in salute, per la sindrome premestruale, per il dolore non ciclico, per le cisti, per la gravidanza nei diversi periodi, per le puerpere e le mamme che allattano, per le mamme dopo il cesareo, per prepararsi a un intervento chirurgico e per il recupero: «Le posizioni yoga combinano l’esercizio fisico con l’allineamento, migliorando la postura, oltre ad agevolare i movimenti del corpo e la circolazione. Lo yoga può aiutare il sangue e la linfa a fluire in modo più efficiente nel torace e in tutto il corpo. Contribuisce altresì a un migliore funzionamento dei sistemi immunitario ed endocrino, e favorisce un sonno ristoratore, durante il quale il corpo entra in modalità di riparazione».

Alcuni studi scientifici condotti dall’Università del Texas, i cui risultati sono stati pubblicati sul Journal of Clinical Oncology, indicano che la pratica dello yoga possiede un potenziale enorme per combattere l’affaticamento causato dalla radioterapia nelle donne affette da cancro al seno. Inoltre, attraverso la regolarizzazione dei livelli di ormone dello stress, migliora la qualità complessiva della vita prima, durante e dopo il trattamento. Le partecipanti allo studio hanno fatto yoga due volte alla settimana durante il periodo di cura e si è riscontrato un netto miglioramento del loro umore, oltre a un maggiore desiderio di tornare a fare vita sociale. Nel complesso queste donne hanno affermato di avere una migliore qualità del sonno e del benessere psico-fisico in generale. Un altro studio in proposito è stato condotto da Suzanne Danhauer, professoressa alla Wake Forest University School of Medicine di Winston-Salem, in cui, 44 donne operate di cancro al seno hanno seguito per 10 settimane dei corsi di yoga. Alla fine del periodo stabilito, lo studio ha constatato come le donne che hanno praticato yoga abbiano avuto una riduzione pari al 50% dei sintomi depressivi e il 12% in più del senso di benessere rispetto a quelle che non lo hanno fatto.

Un articolo di Io donna cita, a questo proposito, l’importanza delle terapie integrate, considerate “di grande aiuto per le donne in cura contro un carcinoma mammario: dal rendere i trattamenti più sopportabili, favorendo così l’aderenza terapeutica, al promuovere uno stile di vita sano capace di ridurre il rischio di recidive tumorali o l’insorgenza di secondi tumori”. Musicoterapia, meditazione e yoga vengono suggerite per la riduzione dell’ansia e dello stress. Meditazione, rilassamento, yoga, massaggi e musicoterapia per la depressione e i disturbi dell’umore. Meditazione e yoga per migliorare la qualità della vita. Digitopressione e agopuntura per ridurre la nausea e il vomito indotti dalla chemioterapia. Lo studio di Ropi (Rete Oncologica Pazienti Italia, nel documento “Terapie integrate e carcinoma mammario) condotto su 200 pazienti con carcinoma mammario avanzato in fase precoce e in fase avanzata, mostra che solo il 46% delle donne con carcinoma mammario ha utilizzato una o più terapie integrate e, di queste, il 96% ritiene di averne tratto beneficio. Il 74% ne ha avuto accesso al di fuori del Sistema sanitario nazionale e ne ha usufruito per gestire meglio gli effetti collaterali, sia fisici che psicologici, delle terapie e della malattia.

Molti studi indicano lo squilibrio ormonale come uno dei principali responsabili delle malattie del seno. Una pratica yoga che includa le inversioni potrebbe costituire una difesa estremamente efficace contro le malattie causate da disturbi metabolici. Clennel non ha dubbi: «Queste posizioni liberano il seno dalla forza di gravità, stimolano la circolazione e il sistema linfatico e rafforzano il tono muscolare. Le inversioni ci aiutano a sentirci stabili e sicure, e ci danno vitalità e fiducia in noi stesse». Molto utili anche le posizioni supine, che ristorano il corpo, calmano la mente e i nervi. La posizione del cadavere, la più riposante tra quelle reclinate, scioglie la tensione da tutte le aree del corpo, compresi gli organi interni e la mente.

Buon Savasana a tutte, Namasté

Viola Shanti

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