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Chiunque pratichi yoga, anche seguendo discipline diverse, sta seguendo una disciplina  che deriva da un’unica tradizione, e non credo che questo debba  essere separato e distinto in diversi tipologie di yoga. L’unione nello yoga vuol dire utilizzarlo in ogni istante, anche quando per esempio siamo seduti davanti al computer, possiamo fare yoga cercando di applicare i valori che ne sono alla base come la non violenza (non giudicandoci e non giudicando gli altri), stando seduti in una postura corretta sulla sedia, e respirando in modo profondo e completo. Basta un istante per unire mente e corpo e vivere la vera unione che sta nello yoga.  Lo yoga è lo strumento che ci dona equilibrio e ci riporta al nostro centro.

Un altro concetto di unione tipico dello yoga è quello  tra l’energia Yin (femminile) e quella Yang (maschile). Queste due energie, infatti, lavorano in maniera diversa anche a livello fisico sulle varie parti del corpo. Io per esempio insegno sia Hatha e Vinyasa Yoga che Yin Yoga. La prima cosa che dico ai miei formandi di Yin Yoga è che non c’è distinzione tra Yin e Yang, tra femminile e maschile, ma che queste due energie unite creano lo yoga, creano l’equilibrio perfetto di chi siamo noi, della nostra essenza, e in quell’equilibrio perfetto possiamo trovare il benessere, la pace e il Samadhi. Ma che cosa vuol dire nella pratica?

Quando pensiamo a uno yogi indiano tradizionale, non pensiamo a qualcuno che sta praticando Power Yoga oppure Vinyasa. L’immagine che ci appare è quella di uno yoga statico che tramite le diverse asana crea allungamento, mentre si rafforza muscolarmente andando a lavorare in maniera importante sull’equilibrio. Nei giorni nostri, invece, ci si concentrata maggiormente su quella parte dello yoga che lavora sull’ allungamento, sul rafforzamento muscolare, focalizzandosi molto di più sull’aspetto aerobico, tralasciando spesso ciò che invece è un lavoro profondo di allungamento del tessuto connettivo come tendini e legamenti, per andare a lavorare sulla salute delle articolazioni. Per fare questo tipo di allungamento abbiamo bisogno di pose più statiche, tenute per un tempo più lungo e fatte a freddo senza riscaldamento (pensate alle ballerine). Oggi nello yoga questo tipo di allungamento è chiamato Yin Yoga, ma nella realtà non dovrebbe esserci questa distinzione. In ogni lezione di yoga dovrebbero esserci entrambi gli allungamenti, sia muscolari che connettivi. Lo yoga è uno e non dovrebbe essere distinto nelle varie tipologie. Lo yoga è avere un atteggiamento sano ed equilibrato che si basa sull’ascolto e sui suoi valori praticati in ogni istante (Yamas e Nyamas), bisognerebbe avere in ogni posizione quotidiana, che sia supina, seduta o in piedi, una postura corretta lavorando quotidianamente con il corpo. In ogni momento dovremmo avere un’attenzione sul nostro respiro per utilizzarlo in modo appropriato con respiri lunghi, lenti e consapevoli. Lo studio di noi stessi, l’attenzione, la consapevolezza, la contemplazione dovrebbero esistere in ogni istante, poiché l’unione è anche unire i momenti sul nostro tappetino a quelliin cui non lo siamo. Lo yoga è la nostra vita, e la vita è il nostro più grande maestro.

Namaste

Birgit Kunzli

Insegnante Yoga

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