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Per noi occidentali, lo yoga, probabilmente è un mero esercizio fisico.

Di per se, è risaputo che l’attività ginnica prevenga e curi tante malattie da cui siamo affetti. La “magia” dello yoga però è tutt’altra cosa.

Dopo le prime pratiche si percepisce la sua vera essenza e da lì, lo si pratica con un atteggiamento e attitudine differente. Lo yoga apre le coscienze e cura la mente, trovando il perfetto equilibrio tra materia e spirito.

Tutte le patologie, ad oggi conosciute, nascono e risiedono all’interno della nostra mente, dei nostri pensieri. La rigidità muscolare, e tutto quello che ne scaturisce, è il riflesso di una mente agitata, stressata, e molto spesso iperattiva. Avete mai provato a fermarvi un attimo? Vi siete mai chiesti se le vostre percezioni  del mondo non siano la realtà, ma un riflesso dei vostri pensieri, e che quindi dovreste “trattarle” come tali?

Provate. Sedetevi per 5 minuti e limitatevi ad osservare il vostro respiro. Nient’altro. Facile no? Beh… Per una mente non allenata, sarà un’impresa ardua, quasi impossibile le prime volte. Vi renderete conto che la mente fuggirà, continuerà a saltare tra un pensiero a un altro, tra passato e futuro. Provate a riconoscere tutto ciò come delle distrazioni, e tornate sull’oggetto di meditazione: il respiro.

La mente si placherà, con la giusta pratica, e inizierete a scoprire che tutto lo stress, le ansie, le emozioni negative sono sempre indotte da una mente condizionata. Quello che fa lo yoga è proprio questo, scoprire la super mente, quella non condizionata, capace di vedere la realtà per quella che è.

Oltretutto è risaputo ormai e dimostrato da studi scientifici, che attraverso la meditazione si ha un aumento nella concentrazione di materia grigia in corrispondenza delle aree del cervello coinvolte nell’apprendimento e nella memoria, ed in quelle che regolano le emozioni, il senso di sé e la prospettiva, solo dopo appena 8 settimane. Altri studi su persone che praticano meditazione regolarmente mostrano un aumento di materia grigia a livello dell’ippocampo e lobo frontale. In un esperimento il dottor Fadel Zeidan ha dimostrato che “anche solo poco più di un’ora di meditazione può ridurre drasticamente sia l’esperienza del dolore sia l’attivazione delle aree del cervello collegate al dolore. Abbiamo riscontrato una riduzione del 40% dell’intensità del dolore e una riduzione del 57% della sgradevolezza legata al dolore. La meditazione ha prodotto una riduzione dello stimolo doloroso superiore anche alla morfina o altri farmaci antidolorifici , che in genere riducono del dolore di circa il 25%”.

Un’altra relazione su uno studio condotto su oltre 200 individui nel 2012, si legge:” la meditazione ha significativamente ridotto il rischio di mortalità, infarto miocardico, e ictus nei pazienti con malattia coronarica. Questi cambiamenti sono stati associati a pressione sanguigna più bassa e fattori di stress psicosociali”.

In sintesi la meditazione è in grado di: ridurre la sindrome metabolica, aiutare a gestire gli effetti dei traumi, promuovere la longevità, ridurre la pressione sanguigna, ridurre l’arteriosclerosi, ridurre l’ispessimento delle arterie coronarie, ridurre l’ischemia miocardica, aiutare a gestire e prevenire l’ansia, aiutare a ridurre il colesterolo, contribuire al trattamento dell’epilessia, aiutare a smettere di fumare, creare uno stato di profondo riposo nel corpo e nella mente, aumentare la resistenza della pelle, aumentare la lucidità del pensiero.

Quindi vi pongo una domanda… Perché non iniziare subito?

Claudio Scrimenti

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