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All’origine del prāṇāyāma, molti non lo sanno ma c’è una branca dello yoga che si chiama “swara”, si tratta di un’antica scienza radicata negli insegnamenti dello yoga e del tantra.

Lo swara yoga studia e applica i flussi di energia sottile che alimentano le varie parti del corpo, utilizzando tecniche di respirazione, conosciute e meno conosciute. Si concentra sulla comprensione e lo sfruttamento del flusso del respiro attraverso le narici, che si ritiene influenzino gli aspetti fisici, mentali e spirituali di un individuo.

Il termine “swara” si riferisce al respiro nasale, e “yoga” all’unione o integrazione. Swara yoga è spesso tradotto come “scienza del respiro nasale” o “scienza dell’armonia del respiro”. Si basa sul concetto che il respiro ha una connessione diretta con il flusso di energia vitale, noto come prana, all’interno del corpo.

Secondo lo Swara Yoga, le narici sono associate a diverse qualità ed energie che scorrono nel corpo sottile in un reticolato pranico di 72.000 canali chiamati “nāḍī”, nei quali vengono descritti nei testi classici dello yoga [1].

In questi testi troviamo descritti i tre nāḍī principali che dalla zona coccigea, si collegano alle narici. Abbiamo uno canale centrale chiamato “suṣumṇā” e due altri canali che gli girano intorno in forma elicoidale, come il caduceo greco, noti come “piṅgala” e “ida”, i quali corrispondono rispettivamente alle narici sinistra e destra. Si ritiene che questi canali o nāḍī influenzati dai nostri processi di respirazione trasportino specifichi tipi di energia pranica nel corpo e nella mente.

La pratica dello swara yoga implica l’osservazione e la comprensione del flusso del respiro della narice dominante e della sua energia corrispondente. Il respiro si alterna naturalmente tra le due narici durante il giorno, con una narice che è più dominante in un dato momento. Questa dominanza di solito cambia ogni 90-120 minuti.

La narice sinistra, associata al canale ida, è collegata all’aspetto lunare o rinfrescante che induce calma, rilassamento e introspezione. La narice destra, associata al canale Piṅgala, è collegata all’aspetto solare o riscaldante ed è associata all’energia, all’attività e all’impegno esterno.

I praticanti dello swara yoga credono che regolando e armonizzando consapevolmente il respiro attraverso varie tecniche, possano influenzare il loro benessere fisico, mentale e spirituale.

Respirare solo attraverso la narice sinistra attiva ida nāḍī, la quale è rilevante quando si intende iniziare opere di beneficenza, intraprendere viaggi a lunga distanza, recitare libri sacri, cantare mantra e occuparsi di attività caritatevoli. Invece respirare solo dalla narice destra, attiva il piṅgala nāḍī, che ci aiuta nelle attività molto dure o impegnative, come lo studio, gli atti di aggressione, le arrampicate in montagne e i viaggi a breve distanza, ma anche per quelle azioni che gratificano i sensi. Infine, respirare attraverso entrambe le narici, attraverso il suṣumṇā nāḍī, viene raccomandato per il culto, la meditazione e le attività devozionali.

I benefici delle tecniche di prāṇāyāma che troviamo nello swara yoga sono notevoli e riscontrati da chi pratica da anni questa disciplina. Includano una migliore salute fisica, una maggiore chiarezza mentale, alti livelli di energia, equilibrio emotivo e crescita spirituale. Si ritiene che allineandosi con i ritmi naturali del respiro e comprendendo la sua connessione con il corpo e la mente, si possa vivere una vita più lunga, armoniosa e appagante.

È importante notare che lo swara yoga è una pratica tradizionale con profonde radici nell’antica filosofia indiana. Sebbene possa integrare e migliorare il proprio benessere generale, è consigliabile apprendere e praticare lo swara yoga sotto la guida di un insegnante esperto che possa fornire istruzioni adeguate e garantire che la pratica sia adatta alle esigenze e alle capacità individuali.

Lo swara yoga è una pratica che viene insegnata agli allievi, in alcune scuole di yoga, tra cui la Scuola Yoga Anandamaya.

Umberto Assandri

NOTE

[1] Hatha Yoga Pradipika: scritto da Swami Svatmarama. Nel capitolo 2, il testo discute le tre nāḍī principali: Ida, Piṅgala e Suṣumṇā. Spiega le loro posizioni, funzioni e come possono essere attivate attraverso specifiche tecniche yogiche.
Lo Shiva Saṃhitā. Nel capitolo 3, il testo descrive i canali energetici sottili nel corpo, inclusi i nāḍī, le loro caratteristiche che e le pratiche per purificarli.

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