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Avete mai notato che la parola “Mente” ha la stessa radice della parola “Mentire”? La mente mente… Meditare vuol dire innanzitutto spegnere il continuo fluire delle vritti, quelle scimmiette che affollano la nostra mente rendendola caotica, ansiogena, confusionaria. E spegnere il continuo fluire dei pensieri vuol dire fare silenzio. Anche se magari questo silenzio è riempito da un bellissimo mantra, dal battito del nostro cuore o da altri suoni arcaici.

E nel silenzio, finalmente, capiamo. La cosa più importante. Ovvero, che non c’è nulla di più importante di quello spazio interiore dove finalmente possiamo ritrovare noi stessi e il contatto con la nostra anima e la divinità, l’energia universale. E, siccome questo silenzio e questo contatto ci portano un’immensa, mai sperimentata altrimenti, pace interiore, sorge spontanea una gioia quasi celebrativa, una gratitudine e un amore universale che sono di per se stessi celebrazione.

Meditiamo allora in tutti i modi possibili: con un mantra, con delle visualizzazioni, con il respiro, davanti a un panorama mozzafiato, in un’asana, abbandonando magari con il terzo occhio a terra tutti i pensieri…

Meditare con un mantra: è quello che avviene nella meditazione trascendentale di Maharishi Manesh yogi. Ma non solo. Tutte le volte che facciamo vibrare un mantra, sia esso il suono originario, l’Aum, o un qualsiasi altro mantra, la nostra mente entra in uno stato meditativo. La vibrazione del mantra fa risuonare il terzo, quarto e quinto chakra e la nostra energia si eleva dai chakra più bassi a quelli intermedi.

Meditare con le visualizzazioni: la visualizzazione di parti del corpo, paesaggi o situazioni può essere personale o guidata da un’altra persona. La caratteristica comune rilevante è mantenere la mente su qualcosa che occorre visualizzare in dettaglio. Più dettagli si portano e maggiori saranno il distacco dalla situazione contingente e i benefici della meditazione.

Meditare con il respiro: basta contare e rimanere concentrati sulle fasi respiratorie o chiudere un po’ la glottide e ascoltare il suono dell’aria nella gola. Se contate fino a 3 inspirando, contate almeno fino a 4 espirando.

Meditare di fronte a un panorama: mai successo di incantarsi a guardare uno spettacolo naturale mozzafiato? Anche questa è una forma di meditazione. Forse la più celebrativa di tutte.

Meditare praticando: ci sono molte asana definite pre-meditative perchè consentono di rimanere in ascolto del proprio corpo e di far tacere la mente. Un esempio per tutte è la roccia: abbiamo il settimo chakra (la corona) appoggiato a terra e questo ci consente di immaginare di lasciare a terra, abbandonare alla Madre Terra tutti i pensieri e le preoccupazioni.

Ognuno può trovare il suo modo ideale di meditare. Inspirate gioia, pace, amore, gratitudine ed espirate tutto il resto. E poi non c’è veramente bisogno di scegliere: utilizzate più tipi di meditazione e meditate il più possibile. I benefici saranno immensi, sia a livello fisico che a livello mentale.

A livello fisico: maggiore calma, minore insonnia, equilibrarsi del battito cardiaco, maggiore capacità di concentrazione, miglior utilizzo dei nutrienti apportati dall’apparato digerente, miglior utilizzo dei polmoni con più ossigeno portato verso le cellule.

A livello mentale: maggior distacco dalle situazioni negative, minore ansia, capacità di gestire le avversità senza continuamente oscillare da una preoccupazione a un’altra, senza interiorizzarle rischiando di nuocere al corpo fisico.

E ognuno ritroverà, attraverso la meditazione, la gioia del bambino. Che è poi l’unico a saper vivere il qui e ora. Perchè il qui e ora è proprio questo: fare silenzio, ascoltarsi e ascoltare, riempire il cuore di gioia, non pensare ad altro.

“Se non ritornerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli”

Mi stupiscono e mi rincuorano sempre gli innumerevoli punti di contatto tra una religione e un’altra, tra una tradizione e un’altra, tra un grande maestro e un altro. E allora, oltre a Gesù, ricordiamo anche i pensieri di Maharishi Manesh Yogi, fondatore della Meditazione Trascendentale: “il regno dei cieli è come l’elettricità, non si vede: è dentro di noi”. E ancora: “La vita è beatitudine”. E chiudiamo con un invito, sempre di Maharishi “La vita trova la sua ragione e il suo compimento nell’espandersi della felicità”. E il bello della meditazione è proprio questo: se fatta nel modo corretto, sentirete la gioia espandersi nel vostro cuore in ogni situazione e non saprete neanche bene il perché.

Lorenza Minola

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